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domenica 1 dicembre 2013

BLOODY SIN

BLOODY SIN

Regia: Domiziano Cristopharo
Cast: Elda Alvigni, Daniel Baldock, Lorenzo Balducci, Dallas Walker, Nancy De Lucia, Clio Evans, Roberta Gemma, Maria Rosaria Omaggio, Ruggero Deodato, Venantino Vanantini, Mauro Stroppa
Anno: 2011 (presentato per la prima volta nei cinema a novembre 2013)
Genere: glam horror
Durata: 95'


Voto: 7
Trama:
Anni '70: la redazione di Bizzarre, rivista dedicata agli uomini, si sta mettendo in moto per rilanciarsi raccogliendo le esigenze di una società maschile vogliosa di novità. La direttrice Miss Steele (Maria Rosaria Omaggio) incarica il suo staff di recarsi in un antico castello per trovare la giusta ambientazione e ispirazione e ritrarre a livello fotografico la splendida modella Barbara (Roberta
Gemma). Ma i ragazzi coinvolti (Balducci, Baldock, De Lucia, Evans) non immaginano minimamente il potere malefico dell'edificio, che nel corso dei secoli è rimasto teatro di svariati orrori che ancora non hanno terminato di vomitare male e dolore.


Recensione:
Il passare con disinvoltura fra realtà effettuale e immaginifica: questo il carattere distintivo dell'arte di Domiziano Cristopharo, cineasta romano per cui l'indipendenza non rappresenta solo l'etichetta con cui atteggisarsi, ma un autentico vessillo attitudinale. Cristopharo sceglie al 100% di affrancarsi da qualsivoglia compromesso e dal primo capitolo della filmografia ("House of flesh mannequins", 2009) si autofinanzia e autoproduce calibrando le cose a totale piacimento. Il che lo rende forse disturbante agli occhi di certuni, estremo e raccapricciante secondo il gusto generale, ma parecchio apprezzato dal suo pubblico e capace di far editare in America alcuni suoi lavori in dvd. 
     La sua realtà è sempre adulterata, si mescola con quella soggettiva e, guardandosi dall'affibiare giudizi e preconcetti a chicchessìa, balza con piglio e disinvoltura fra varie prospettive infischiandosene di morale e stilemi già battuti. In tal senso l'originalità di questo "Bloody sin", uscito nel 2011 ma presentato per la prima volta nei cinema nel mese di novembre 2013, è lampante tanto da aver fatto ipotizzare a certuni la creazione del primo caso di "glam horror" al mondo. 
     Il regista sceglie la pluralità degli ingredienti per allestire una pietanza speziata e che non lascia indifferenti. Nazismo, erotismo, incesto, necrofilia e altre parafilie dell'umana natura (ebbene sì, anche il nazismo lo è!) si alimentano l'un l'altro con soluzione di continuità; il salto delle prospettive temporali qualche volta crea problemi alla legge di gravità dei tempi, ma Chistopharo non smarrisce mai il lume della ragione come sarebbe accaduto a più di un collega. Oscuro nocchiero di una biga lanciata all'impazzata verso il cinema di genere, imbeve di seNsualità i solchi della pellicola, il rosso sangue che scorre si fa rubiconda passione, le nudità ci fanno scordare che trattasi di un film, bellezza e pazzia copulano su un umido e marcescente fogliame. 
     La location indovinatissima si fa ulteriore protagonista aggiunto e lo spettatore si insinua defraudato del libero arbitrio nei corridoi sinistri del castello dove 500 anni prima stregoneria e inquisizione lasciarono una pietra tombale di sofferenza che ha fottuto la schiavitù del tempo. Cristopharo è un diavolo tentatore che fa di tutto per traghettare chi guarda provocandogli i sensi, brutalizzando e ottundendogli il cervello con sbiadite visioni, metafore, cambi di prospettiva.
     Sgombrino la mente coloro i quali stanno pensando a un intellettualismo di fondo: niente di più lontano per il regista, il cui intento alligna direttamente in quegli anni '70 che non solo fanno da sfondo temporale alle vicende, ma che paiono rappresentare e le sue origini artistiche. Mettendo in correlazione "Bloody sin" con gli altri film prodotti, non si può non reputare Cristopharo diretto discendente dell'illuminato stuolo di artigiani che il nostro cinema ebbe fra i '60 e i '70. Non per nulla Ruggero Deodato fa parte del cast, per il resto la sua carriera promana affetto e competenza di vari registri di genere che lo fanno rifuggire dagli algidi schematismi in cui oggi pare essersi arenato il cinema italiano mainstream. 
     Altro elemento che sgorga a piene mani è l'approccio teatrale: che Cristopharo venga da quell'ambito se ne accorgerebbe anche un neofita della settima arte, ma anche in questo caso l'ossessione per il corpo e le sue potenzialità espressive sono messe al servizio della scena e non divengono mai autoreferenziali.
     Alcuni difetti si possono ritrovare in un plot non sempre coerente e in qualche momento di recitazione non proprio all'altezza; anche le varie componenti in gioco si avventurano l'una sull'altra in modo perentorio e gli stacchi talvolta non convincono. Ma ce ne fossero di registi provvisti di tanto coraggio e con la tale capacità di incidere un concetto sullo schermo in modo così icastico!
     I personaggi peraltro sono ben scolpiti: lo sguardo dritto all'obbiettivo della Omaggio, il portamento altero e misterioso di Walker, i segreti e l'aspetto sinistro della Alvigni, il ruolo centrale della De Lucia, la lasciva rigidità del servo Stroppa e Roberta Gemma. Quest'ultima, nota pornostar di professione, non è la prima volta che si presta al cinema non hard e lo fa con pregevoli risultati; pur non doppiata a dovere (la sua voce al naturale è molto interessante), denota spontaneità e utilizza con sapienza le sue forme procaci (il regista la mette a nudo in diverse occasioni a servizio del film e non solo per eccitare lo spettatore).
     Pregevole l'utilizzo delle musiche, che talvolta si fanno briose e divertite anche laddove sulla scena il sangue zampilla dopo una pugnalata o durante una situazione terribile. In questo senso i personaggi i personaggi del regista sono sempre freaks pieni intrisi di peccato, dediti alla degradazione e mai buoni né cattivi. 
     Insomma in questo 2013 già ricchissimo di suoi progetti già usciti o in fase di preparazione, Cristopharo ha trovato il tempo di ri-presentare anche "Bloody sin". Questo blog auspica che finalmente qualche produttore di peso si accorga del suo nome, che da anni colora il firmamento nazionale grazie a lavori di buon valore. Sarebbe interessante vedere dove il suo cinema potrebbe arrivare se depurato delle sue derive estreme e più incline a schiacciare l'occhio al grande pubblico. 
     Noi per ora ci godiamo il Cristopharo che frustra i cavalli dritto come un missile verso quello che gli suggeriscono cuore e cervello.


Il gruppo facebook del film:  https://www.facebook.com/bloody.sin.oltretomba/info
Il profilo facebook del regista:  https://www.facebook.com/cristopharo?fref=ts