Non basta tenere sotto controllo
pressione, livelli di glicemia, zuccheri. Sotto accusa, per il mal
funzionamento dei reni, sono anche sedentarietà, alimentazione
sregolata, eccesso di farmaci che possono concorrere, a lungo termine,
all’insorgenza di patologie anche croniche. Dagli esperti dell’ANDID
(Associazione Nazionale dei Dietisti) arrivano i consigli per non
incorrere in rischi evitabili.
LE MALATTIE RENALI –
Sono un problema soprattutto degli anni d’argento. «Anche se le malattie
renali possono presentarsi a qualsiasi età – spiega Anna Laura
Fantuzzi, dietista e
segretario Nazionale ANDID - una riduzione della
funzione renale insorge con più probabilità con l’avanzare dell'età.
Ci sono condizioni cliniche, come ad esempio la pressione alta
(ipertensione) il diabete e l’obesità, che favoriscono l’insorgenza di
problematiche e implicazioni renali, ma in altre situazioni la cattiva funzionalità può dipendere anche da comportamenti scorretti. La prevenzione è possibile adottando uno stile di vita e una alimentazione ‘sani’
i quali da un lato possono aiutare a controllare il peso e dall’altro
contribuire a rallentare lo sviluppo o l’insorgenza di malattie renali».
REGOLE D’ORO - Ecco, dunque, dagli esperti alcune regole d’oro per mantenere in salute i reni:
- Praticare attività fisica in maniera regolare aiuta a controllare la pressione arteriosa e perciò a ridurre il rischio di malattia renale.
- Sottoporsi a regolari check-up per la glicemia e la pressione. La pressione alta è dannosa per i reni specie quando è associata ad altri fattori come il diabete, il colesterolo elevato e le malattie cardio-vascolari.
- Mangiare sano e controllare il peso. È bene previlegiare una dieta a base di cibi vegetali, come la dieta mediterranea, che riducono l’acidità dell’urina e quindi il carico di lavoro per il rene, apportando poche calorie e molte vitamine antiossidanti. Consumare ad ogni pasto cereali comuni e integrali; includere nella dieta almeno 2 volte la settimana legumi (ceci, fagioli, fave, lenticchie, lupini, piselli, soia) e pesce; ridurre la frequenza settimanale di alimenti che contengono proteine, specie di origine animale (carne, affettati, uova, formaggi e latticini) ed eliminare il grasso visibile; utilizzare l’olio extravergine di oliva, moderando le quantità e aggiungendolo, quando possibile, a crudo.
- Ridurre il sale, specie quello aggiunto e sostituirlo con aromi e spezie.
- Bere in abbondanza, circa due litri di acqua al giorno. Questa quantità può variare in relazione al sesso, all’esercizio fisico, al clima, alle condizioni di salute, alla gravidanza e all'allattamento. Sì anche tisane e tè preparati in casa e non zuccherati, no a bibite o succhi di frutta che apportano zuccheri (e calorie) non necessari e possono contenere additivi (fosfati o potassio) nocivi per le reni.
- Non fumare. Il fumo aumenta la pressione del sangue e accelera l’invecchiamento dei vasi ostacolando la circolazione. Inoltre il fumo può aumentare il rischio di cancro del rene in quanto le sostanze contenute nel tabacco vengono eliminate attraverso le urine.
- Evitare l’uso abituale di farmaci non indicati dal medico, in particolare quelli per mal di testa, dolori ossei o articolari.
IL DIETISTA – Fondamentale in caso di patologie renali, iniziali, croniche o avanzate è il ruolo del dietista.
«L’alimentazione – conclude la Dottoressa Fantuzzi – deve essere
studiata in collaborazione con un professionista esperto in relazione
alla gravità della malattia e ai problemi che possono insorgere,
modificando soprattutto l'apporto di proteine, di fosforo e potassio
ed eventualmente di liquidi, correggendo anche lo stile di vita».