OZORA - PERPENDICOLARI
Con
l'elevarsi delle temperature nei mesi estivi, è noto, le persone
vanno alla ricerca di oasi, luoghi di ristoro; un cd rappresenta
comunque un metaforico sito in cui rifocillarsi se non la gola almeno
l'anima. E così “Perpendicolari” gli Ozora, quartetto piemontese
dedito a un heavy-alternative leggermente imperlato di prog, soffia
intorno al fortunato ascoltatore una vera boccata di aria fresca,
tanto più che la sua uscita corrisponde alla fase aurorale della
stagione di rovente dell'anno. Dalla prima all'ultima traccia un
riff-o-rama continuo, sorretto da un puntuale lavoro di basso e
percussioni, fa ondeggiare in modo galvanizzante sparando ritornelli
spesso azzeccati. Questi vengono declinati dalla bella voce di Syd
Silotto, il cui rabbioso timbro va a braccetto con un impeto sognante
e proteso verso l'infinito. Difficile, molto difficile restare
immobili al groove continuo degli Ozora i quali, pur mantenendosi
sugli stilemi cari al “melodic alternative metal”, pare sempre
sappiano porre il guizzo che stupisce. Questo dicasi per la voce ma
anche per i singoli strumenti, che si fanno apprezzare
individualmente, aspetto sintomatico di due elementi: 1) i ragazzi
non sono pivelli ma provvisti di pregressa esperienza da spendere
qui; 2) l'amalgama del cd è decisamente virtuosa. Stupisce la
facilità con cui le cose paiono arrivare in modo naturale ed
esattamente come devono essere; quasi tutti i pezzi sono ispirati,
personalmente i miei preferiti sono la title-track (di cui è stato
girato un video), “Il profeta” con un chorus francamente stupendo
e la profonda e variegata “AmOre”. Da notare anche una
rivisitazione del grande Fabrizio De André con una “Volta la
carta” mai così robusta; da approfondire i testi su cui per ora
non mi sono soffermato. Non resta altro che attendere interviste che
svelino gli universi concettuali sottesi a queste “minacce di heavy
e velature prog”, come gli stessi musicisti descrivono il loro
sound; mi riferisco soprattutto alle parole declamate nell'ultima
“AmOre”, per niente banali ma che andrebbero argomentate. Non so
se i componenti lo hanno ascoltato, ma il loro stile mi rammenta un
album forse sfuggito ai più ma a mio avviso incredibilmente bello:
Stabbing westward con l'omonimo platter del 2001 prima dello
scioglimento.
Line up:
Paolo Marre - Guit.
Syd Silotto: Vox & Key
Luca Imerito: Bass
Danilo Sakko Saccotelli: Drums&Perc
Syd Silotto: Vox & Key
Luca Imerito: Bass
Danilo Sakko Saccotelli: Drums&Perc
Etichetta discografica:
ROCKSHOTS Records