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giovedì 4 luglio 2013

NEGOZI DI BRAND IMPORTANTI CHIUDONO A CAGLIARI

Chiudono i negozi Tacchini e Benetton. Spariscono dalle Gallerie Auchan Santa Gilla e Marconi e dal centro commerciale Le vele altri due marchi famosi. La crisi miete altre vittime illustri  in un momento drammatico e senza via d'uscita per il commercio cagliaritano. Il 5 luglio abbasseranno le saracinesche i punti vendita del brand Sergio Tacchini  e per i sei dipendenti arriva la lettera di licenziamento. Ma non basta. Dodici dei ventiquattro dipendenti dei negozi Benetton gestiti dalla famiglia Anni sono stati licenziati e i punti vendita hanno iniziato una svendita totale a prezzi di realizzo per svuotare i locali mentre la casa madre ha interrotto le forniture.
"È un momento drammatico - dice Davide Marcello, presidente della Fismo confesercenti della provincia di
Cagliari -  nessuno si assume la responsabilità di quanto accade e non si vedono provvedimenti che possano indicare segnali di ripresa. Nel frattempo arrivano in città Globomoda e altri centri commerciali che rischiano di annientare i pochi sopravvissuti alla crisi che sono rimasti ancora in piedi. Gli ultimi fatti accaduti in città sono un segnale che non possiamo trascurare perché a rischio vi sono migliaia di attività e tantissimi lavoratori che rischiano il licenziamento".
Sabato 6 luglio partiranno i saldi ufficiali ma in molti negozi le svendite sono iniziate da tempo. Per la catena Sergio Tacchini la morte dello storico marchio era stata già decisa da tempo quando Hembly, la società cinese che aveva acquistato l'azienda nel 2007, aveva deciso di concentrarsi solo sulla direzione commerciale e sulla gestione del marchio, delocalizzando la produzione in estremo oriente. Un declino senza fine poi sfociato con la chiusura dei punti vendita presenti in Italia.
In questi ultimi giorni la parola fine è stata decisa anche per negozi cagliaritani ancora aperti all'Auchan.   Per svuotare i locali negli ultimi giorni sono stati affissi dei cartelli nelle vetrine e all'interno dei locali che incoraggiavano l'acquisto di capi di abbigliamento  con prezzi da 1 a 15 euro. Fino a stamattina erano numerosi i clienti in fila per accaparrarsi gli ultimi giubbotti e le t-shirt rimaste a prezzi stracciati. Si teme che nei prossimi giorni, alla fine dei saldi, altri marchi importanti presenti nelle vie del commercio e negli ipermercati subiscano la stessa sorte.

Fonte: www.castedduonline.it