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giovedì 5 settembre 2013

RIAPERTURA DELLE CASE CHIUSE?


QUESTO BLOG SOSTIENE STRENUAMENTE LA RIAPERTURA DELLE CASE CHIUSE. 

Disciplinare la prostituzione, oltre a rappresentare un atto di modernità, eleva il livello di ordine e civiltà dei
nostri luoghi.
Senza contare l'aspetto sanitario, per cui le prostitute sarebbero molto meglio preservate da malattie di ogni genere. 
E vogliamo riferirci agli enormi vantaggi fiscali? 
E il ridimensionamento del controllo che oggi e da decenni viene perpetrato dalla malavita organizzata?
Auspico pertanto la concretizzazione di qualsivoglia progetto legislativo atto a confinare il ruolo delle professioniste del sesso fra le quattro mura di uno stabile.
Se questo viene definito "il mestiere più antico del mondo", ci sarà un motivo. E' perfettamente inutile cercare sterilmente di debellare alla radice il fenomeno, è impossibile eliminare le prostitute, ci sono e ci saranno sempre. Tanto vale prenderne atto, accettarlo domare il tutto.
Dirò di più: le prostitute non sono esistono, ma è un bene che esistano, svolgono anche un ruolo sociale in quanto permettono a molti uomini di sfogare impulsi che potrebbero inopinatamente trasformarsi in violenza verso donne, bambini o comunque propri stimoli.

La repressione non serve a un beato cazzo. Non ci ha insegnato niente la storia?

ALESSIO BACCHETTA


Nelle prossime settimane in tutta Italia partirà una raccolta firma, promossa da Angelo Alessandri e Matteo Iotti di Progetto Reggio e Luca Vezzani del Pdl, i quali vogliono far riaprire la case chiuse nel nostro Paese e legalizzare in questo modo quello che è il mestiere più antico del mondo.
Del resto la riapertura delle case chiuse è già avvenuta da qualche anno in Germania, dove la prostituzione è considerato un mestiere a tutti gli effetti. Le donne che scelgono di svolgere questa attività, pagano regolarmente le tasse.
Un vero e proprio "affare d'oro" visto che ogni anno le prostitute versano nelle casse dello Stato ben 8 miliardi di euro. E secondo le stime effettuate in questi giorni, anche nel nostro Paese la prostituzione potrebbe fruttare fino a 4.8 miliardi di euro all'anno.
Non tutti però sono d'accordo riguardo la riapertura dei "bordelli", in quanto ritengono che così facendo si favorisca questo mestiere e si incentivi le ragazze a svolgerlo.
Tuttavia i diretti interessati ritengono che in questo modo le ragazze lavorerebbero con maggiore sicurezza, in più si stroncherebbe il racket della malavita organizzata e la tratta di queste ragazze che spesso vengono trattate come delle vere e proprie schiave.
La notizia della riapertura delle case chiuse ha fatto in pochissimo tempo il giro del web e si può dire che è stata accolta favorevolmente dagli internauti i quali ritengono che, dato il periodo di profonda crisi economica, sia giusto che anche le prostitute paghino le loro tasse.

Fonte: news.supermoney.eu