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martedì 22 luglio 2014

CIBO LIQUIDO E BEVERONI: UN'ASSURDITA'

"Un beverone al posto del pranzo? Questa idea può venire solo a chi non è molto esperto di alimentazione".

Andrea Ghiselli del Centro ricerca di alimenti e nutrizione (Cra-Nut) del Cra, il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura. Ma boccia senza mezzi termini il Soylent, cibo liquido inventato da un 25enne americano. Una bevanda che si presenta come sostitutivo di un pasto completo, adatta anche ai vegani (ma per il momento in vendita solo negli Usa). Con una busta si fanno tre pranzi per un totale di 2.010 calorie. E ogni pranzo viene a costare 4 dollari (meno di 3 euro). Nulla di rivoluzionario secondo Ghiselli, perché «gli alimenti sono composti da tantissime molecole, non solo quelle contenute nel beverone. Se devo scegliere tra
il Soylent e un hamburger, preferisco il secondo». E l’hamburger non è certo un pasto consigliato dai nutrizionisti.
Dieta adeguata, ma per chi?
«Non conosciamo tutte le molecole di cui sono composti i cibi - ribadisce Ghiselli - basti pensare che i polifenoli, tra cui il famoso resveratrolo, sono stati scoperti non più di 25 anni fa e oggi sono ritenuti importantissimi per la buona salute. E le vitamine sono state scoperte nel novecento. Dunque in futuro potremmo scoprire nuovi fondamentali componenti del cibo che ovviamente non sono presenti nel beverone chimico». Dunque è difficile pensare che la miscela creata a tavolino possa rappresentare una dieta adeguata. C’è poi un altro problema: nel Soylent i nutrienti sono in quantità “standard”, ovvero dovrebbero andare bene per tutti, ma così non è. La quantità di calorie giornaliere di cui ha bisogno un trentenne alto un metro e 90 è ben diversa da quella necessaria a una cinquantenne alta 1,60. E anche i nutrienti non devono essere uguali per tutti: una donna in età fertile ha bisogno di molto più ferro di un uomo. «Inoltre è risaputo che ferro e vitamina C, che nella bevanda sono compresenti, “fanno a pugni” tra loro: uno ossida l’altro, dando vita a un flusso di radicali liberi - prosegue Ghiselli -. Questo ovviamente accade in laboratorio, la cosa andrebbe verificata sul prodotto specifico, sul quale però non esistono dati sperimentali».
La masticazione e il senso di sazietà
Non basta. Ovviamente assumendo cibo liquido viene meno un aspetto fondamentale del pasto “tradizionale”: la masticazione. «Che non serve solo per tenere allenati i muscoli ad essa adibiti, ma è fondamentale per arrivare alla sensazione di sazietà. Bevendo una sostanza liquida, posso anche assumere duemila calorie al giorno, ma molto probabilmente non mi sentirò sazio - spiega Andrea Ghiselli -. Dunque se a qualcuno venisse l’idea di usare questa bevanda per dimagrire, si accorgerebbe in poco tempo che l’idea è del tutto fallimentare. Anche la gratificazione sensoriale contribuisce al senso di sazietà e la si ottiene con la bontà e la consistenza degli alimenti. Per fare un esempio, si ritiene che uno dei motivi per cui il cibo del fast-food induce a un iper-consumo sia proprio la “piattezza” dei sapori e delle consistenze dei vari cibi». E come ha ben detto Corinne, fidanzata del giornalista Brian Merchant che per un mese si è nutrito solo di Soylent «mangiare solo per nutrirsi è come fare sesso solo per procreare». L’alimentazione infatti è anche convivialità, stare insieme, chiacchierare con familiari, amici, colleghi.


Tutto indicato in etichetta

«Un bibitone di questo genere potrebbe andare bene per pazienti che hanno problemi di deglutizione, ma esistono già diversi prodotti di questo tipo - continua Ghiselli -. Per il resto dell’umanità potrebbe, in linea teorica, andare bene una volta ogni tanto, come strappo alla regola, ma certo mangiare è un’altra cosa. Peraltro una bevanda di questo tipo si potrebbe fare anche in casa, mescolando i vari ingredienti». Infatti sul sito della Soylent c’è una pagina dedicata a chi vuole produrlo per conto proprio. A proposito di ingredienti, vediamo le proteine: il Soylent ne contiene 114 grammi, da dividere per tre pasti (38 a pasto). «I Larn raccomandano l’assunzione di 1 grammo di proteine al giorno, come minimo, dunque potrebbero anche andare, ma 76 grammi al giorno potrebbero essere troppi per una persona che pesa 50 chili - prosegue Ghiselli -. In ogni caso il concetto è giusto; le proteine vanno mangiate tutti i giorni, perché contribuiscono a formare la massa magra, ma non va dimenticato che le proteine non si trovano solo in carne, pesce e legumi, bensì anche nel latte, nel pane e nella pasta. Va poi riconosciuto un aspetto positivo a questo prodotto: in etichetta è indicato tutto ciò che contiene, dunque si può utilizzare anche in mini-porzioni. È chiaro però che se riduciamo la quantità di polvere granulare per ridurre le calorie, viene sballato l’apporto di nutrienti calcolato sul fabbisogno giornaliero».

Fonte: www.corriere.it