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sabato 14 febbraio 2015

DAVIDE MACCAGNAN: DA DUE ANNI VA IN GIRO SCALZO


C’è chi con la nevicata dei giorni scorsi ha tirato fuori stivali o doposci e chi invece è uscito a piedi nudi, come fa tutti i giorni da due anni e mezzo. Davide Maccagnan, bustese di 26 anni, ha fatto dello scalzismo uno stile di vita. «Mi è sempre piaciuta l’idea di stare scalzo. Ricordo da
piccolino quando in montagna uscivo a correre nei prati a piedi nudi e facendo così tutte le mattine il mio piede era diverso, avevo una pelle più resistente – racconta – un po’ di tempo fa sono venuto in contatto con persone che vivono scalze. All’inizio ero un po’ scettico e ritenevo improbabile una scelta del genere in città».

In seguito «ho voluto provare, poco per volta. Ho iniziato a fare scalzo le passeggiate la sera col cane – spiega - mi sono abituato a camminare sull’asfalto, poi sulla ghiaia e su altri tipi di terreno. Gradualmente ho esteso ad altri momenti, fino ad arrivare a stare scalzo tutto il giorno». Ora gli unici momenti in cui indossa calzature sono «al lavoro per le norme di sicurezza – spiega – e in palestra per questioni assicurative».

Con questa scelta Davide ha «ridato al piede il suo reale ruolo, traendone diversi benefici – racconta – io ho la scoliosi e da quando sono scalzo è come se non ce l’avessi, non ho più i dolori che avevo prima. Camminando scalzo si usa tutto il piede, c’è una maggior mobilità e un funzionamento corretto di tutta la muscolatura e questo migliora anche la circolazione sanguigna». Nella scarpa invece «il piede subisce pressioni e rimane inerte – spiega - anche correndo scalzi non c’è l’impatto sul tallone che si ha con le scarpe perché si appoggia il metatarso e si ammortizza».

Altri benefici sono la «maggior termoregolazione del corpo e la miglior percezione - prosegue Maccagnan – prima soffrivo sempre il freddo, ora non più. Inoltre è piacevole conoscere le superfici in modo tattile, aiuta a muoversi con più sicurezza su ogni terreno». Dal punto di vista dell’igiene «mi lavo spessissimo i piedi. Non è che stare con le scarpe sia più igienico: il piede suda e puzza – sostiene - anche con le mani si toccano cose sporche, basta lavarsele».

 L’aspetto più difficile «è il lato sociale – afferma – fare qualcosa di diverso dalle regole mette in discussione il modo di fare altrui. Sebbene io non dica a nessuno di fare come me e la viva come scelta personale per la funzionalità del mio corpo, la gente si sente in dovere di dirmi che ciò che faccio è sbagliato».

Il suo girare scalzo genera curiosità, tanto che «alcuni mi scattano foto» e anche qualche presa in giro e qualche problema: «in alcuni posti mi hanno vietato di entrare scalzo, sebbene non esista nessuna legge in merito – racconta – io mi porto dietro le infradito per le emergenze come kit per le intolleranze sociali».

Fonte: www.laprovinciadivarese.it