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mercoledì 28 agosto 2013

LAILLY.D.: INTERVISTA A UNA POETESSA PARTE II

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Continua l'intervista del vostro blogger con Lailly.D., stimolante poetessa in virutuoso bilico fra due unversi, quando i fenomeni esterni vanno ai fiori d'arancio con introspezione, anima, sogno. 
Ilaria anche questa volta si mette a nudo mostrando la sua personalità variopinta ed multiforme.


 Lailly, continua come vuoi la chiacchierata.

Chi fosse interessato alla mia arte, può seguirmi e tenersi aggiornato nella mia pagina facebook
o contattandomi alla mail : illy.d@vodafone.it
Ringrazio nuovamente per questa piacevolissima intervista, un saluto ai lettori e un grazie di cuore a chi crede in me e mi sostiene; vi ricordo la mia frase simbolo:
"ESSERE CAPACI DI ESSERE".


So che potrebbe sembrare una domanda superficiale, è anche vero che sono attratto da quanto sto per chiederti: un poeta come si pone quando esce «in borghese» e nelle pause fra i suoi scritti? Quando sei in giro nel mondo e fra la gente, stacchi la spina o ti arrivano spunti da utilizzare poi artisticamente?

No non lo è affatto.
Un artista, e il poeta rientra in quella categoria, non ha divisa, veste la sua pelle, dalla quale non si separa mai, vive con l'anima esposta, dove la sensibilità fa da padrona, i suoi sensi sono reperibili 24/24 h, è un attento osservatore, con una particolare predilezione per i dettagli, basta un non nulla per scatenare una grande ispirazione.
Io stessa spargo aforismi ovunque e nei posti più impensati, appena mi scatta il pensiero lo scrivo dove capita, sulla mano, sul foglio, sul telefono, addirittura a volte, mi capita di svegliarmi nel cuore della notte per scrivere, la mia casa è invasa da foglietti!
Prendo spunto da ciò che provo, che vivo, o che rilevo osservando le persone, da certe espressioni, dai gesti, m'immedesimo, immagino, insomma, i miei pensieri non si fermano mai, sono sempre in fermento, la mia mente è simile ad una strada trafficata nelle ore di punta, e chi mi conosce, sa bene cosa intendo dire, quindi a volte non è facile stare al fianco di un artista, vive in tempi e dimensioni differenti e l' ispirazione non viene a comando e va colta quando decide di arrivare.


Tempo fa intervistai per il giornale in cui lavoro il presidente di un'associazione di poesia. Mi disse che quest'arte, per penetrare nella società reale, deve tuffarsi sui sentimenti quotidiani, sui problemi concreti, senza arrovellarsi su istanze distanti dalla gente comune. Sei d'accordo?

Sì, sono pienamente d'accordo; io stessa parlo nei miei aforismi di arte di scorci vita reale, sentimenti comuni, come l'amore, il dolore, la felicità, sicuramente, la differenza sta nello stile e a quante tracce di sé, si è in grado di lasciare all'interno della propria opera e a ciò che di conseguenza si riesce poi a trasmettere a chi legge.
Un artista deve saper lasciare il profumo della propria essenza, lasciare impronte percettibili della propria anima, deve stimolare, colpire i sensi e l'immaginazione del lettore.
Il creare rappresenta una vera e propria sorta di concepimento.
Alla persone piace rispecchiarsi, immedesimarsi, emozionarsi, capire che non sono le sole a provare certi stati d'animo o a trovarsi in determinate situazioni.

"L'artista è il chirurgo dell'anima, le sue opere la cura".


A tuo parere come è possibile proteggere i propri scritti (o comunque il frutto della propria creatività) dalla torrenziale comunicazione ed esposizione che anima il web? Insomma il web serve per promuoversi, ma può rivelarsi un'arma a doppio taglio.

Esatto, la possibilità di farsi conoscere tramite il web è altamente potenziata, ma esiste il rovescio della medaglia e dico che proteggersi è impossibile, è talmente vasto che risulta incontrollabile.
Mi è capitato di trovare link con aforismi miei, firmati da altri;beh io mi arrabbio molto, perché ogni creazione possiede un nome un cognome, un'anima, quindi non lascio perdere assolutamente, anche perché oltre ad averle concepite, sono protette da diritti d'autore.
Trovo veramente disgustoso rubare i pensieri, le emozioni, gli stati d'animo, è come se fosse un furto di un frammento di me stessa, in più è una questione di rispetto e di intelligenza.


Che ruolo ritieni possa avere la poesia oggi nella formazione evolutiva degli studenti? Io credo che il tradizionale studiare a memoria non faccia che appesantire il cervello dei bambini (un po' come le date in storia) e li allontani dalla poesia.

La staticità dell'istruzione italiana penso sia deleteria; ho tre figli che vanno a scuola e stanno facendo lo stesso programma scolastico di quando la frequentavo io, quindi penso che non vi sia stata molta evoluzione e come ben sappiamo la staticità è noia. Sì è vero, la storia ci insegna il passato e a non ripetere gli stessi errori, la poesia è cultura, ma siamo fermi alle stesse cose di vent'anni fa; i giovani hanno bisogno di freschezza, di stimoli, di contemporaneità, poi si sa, le cose quando vengono imposte non sono mai apprezzate come si dovrebbe.
L'imparare a memoria non porta a nulla, stimolare la mente è il miglior insegnamento, perché ognuno di noi può essere dotato di un'inconsapevole creatività o genialità.


Non posso asserirlo con esattezza assoluta, ma credo tu abbia una concezione precisa della religione. Perché la religione è sempre riuscita nei secoli a influenzare così pervasivamente le vite di tanta gente?

Premetto che rispetto rigorosamente qualsiasi religione, ma ho la mia personale idea riguardo a ciò. Sarà perché sono cresciuta in una famiglia che mi ha insegnato ad essere me stessa e ha fatto tutto il possibile perché così fosse, sarà perché non amo nessun tipo di "appartenenza ad un qualcosa", sarà per un mio lungo percorso individuale che sono arrivata a pensare fermamente che la forza è insita in noi stessi, il resto è solo un palliativo per rendere la realtà meno amara.
Credo che sia necessario amarsi alla follia per poter donare amore al prossimo, che dobbiamo essere in grado di evolverci ogni giorno, di sbagliare per capire. Io non ho bisogno di regole imposte da "chissà chi" per vivere, o per trovare supporto o aiuto. L'essere umano è dotato di tutti gli strumenti necessari per affrontare qualsiasi situazione, è naturalmente "equipaggiato" per farcela da solo ed ha la grande capacità di adattarsi senza bisogno di appartenere a nulla, se non in primis a se stesso.
Ti rispondo alla seconda parte con un pensiero di Freud che condivido pienamente e che riassume ciò che penso riguardo al ruolo che ha avuto nel tempo e che ha tuttora la religione:

"La religione è un narcotico con cui l'uomo controlla la sua angoscia, ma ottunde la sua mente".


Ritieni che la felicità di un individuo si ottenga virando verso morigeratezza e sobrietà o spingendo l'acceleratore su piacere o eccessi? 

           Essendo un'estremista, come dicevo prima, io vivo o per eccesso o per difetto, non conosco vie    
          di mezzo e nemmeno le voglio conoscere. L' importante è avere rispetto delle persone vicine e non,             ognuno deve vivere come meglio crede, secondo i propri canoni personali, secondo la propria     
           indole; ritengo che questo argomento sia estremamente soggettivo.


Dimmi qualcosa che non ti ho chiesto ancora.

Non mi hai chiesto quali sono i miei miti, i miei ispiratori e quali sono i progetti futuri.
Per quanto riguarda il primo argomento, avrei l' impossibile desiderio di far tornare dal passato alcuni in particolare e poter confrontarmi con l'anticonformismo ribelle di Cecco Angiolieri, con l'eccesso dell'attualissimo dandy per eccellenza Oscar Wilde, viaggiare tra l'inconscio con Freud, deliziarmi dell'eccentrica follia di Salvador Dalì e di scontrarmi con la nuda e cruda schiettezza di Charles Bukowski.
Sogni ribelli e irrealizzabili a parte, vorrei parlare dei miei progetti futuri, ci sono in vista altre interessanti collaborazioni ancora top secret.
Tra qualche mese l'uscita del mio libro, il quale sarà una raccolta di miei aforismi e poesie molto particolare, dove ogni dettaglio, sia nelle fattezze che nel contenuto, ha un suo grande e importante perché.
La copertina è stata disegnata esclusivamente per me da Valeria Monti, che voglio personalmente ringraziare.
Sarà un libro a tiratura limitata di cui alcune copie con numero di serie, dove offrirò sì, un viaggio tra i mei pensieri, ma conterrà anche un cd, dove i brani musicali sono stati interamente creati, curati e ideati dal mio compagno musicista di quest'avventura, Mirco Fantuzzi, ossia mio figlio. Lui ha fatto piacevolmente subire ai miei aforismi e alle mie poesie una splendida metamorfosi.
Si tratta quindi non solo di un semplice libro, ma di qualcosa di più, contiene innovazione, due anime, musica e tantissima passione, oltre a rappresentare materialmente un mio Sogno.
            Per ora non posso svelarvi altro, vi rovinerei la sorpresa.