Parliamo
di antispecismo, concetto nuovo, ancora non molto chiaro se non a
pochi, ma tanto intuitivo da poter essere interpretato come ognuno
ritiene più opportuno.
Comunque l’idea, anche se generica, è
abbastanza semplice: l’antispecismo abbatte ogni distinzione di specie,
di razza, di genere; abbatte ogni pregiudizio che preclude, a chi da
questo è stato sottomesso, la conoscenza vera, profonda e genuina
di noi
stessi, prima di tutto, e, di conseguenza, dell’altro da sé.
Ma il pregiudizio è soltanto umano,
nessun animale ne conosce l’esistenza, è un’inutile sovrastruttura,
risultato dell’unione tra ignoranza e presunzione.
Chi per primo si è sentito superiore ha dato vita ad un oscuro specismo dal quale ha avuto inizio una strage senza fine, praticata senza limiti, costantemente giustificata, priva di colpevoli perché permessa da coloro che stabiliscono cosa, per questo mondo, è normale.
Chi per primo si è sentito superiore ha dato vita ad un oscuro specismo dal quale ha avuto inizio una strage senza fine, praticata senza limiti, costantemente giustificata, priva di colpevoli perché permessa da coloro che stabiliscono cosa, per questo mondo, è normale.
E mentre noi divoriamo esseri viventi
dei quali ci riteniamo padroni, distruggiamo la natura e pretendiamo di
cambiarne le regole, urla antispeciste si fanno sentire da ogni parte.
Ne sono esempio Ingo e Napoleon,
rispettivamente un cane e un gufo, che, diventati amici, passano
insieme gran parte del loro tempo. Sono gli animali della fotografa
naturalista Tanja Brandt che ha scattato lei stessa le bellissime
immagini che ora vi proponiamo
È strano anche soltanto immaginare in che modo due animali così diversi possano interagire; vediamoli allora e, osservandoli, riflettiamo un po’…
È strano anche soltanto immaginare in che modo due animali così diversi possano interagire; vediamoli allora e, osservandoli, riflettiamo un po’…
Noi che non abbiamo ancora imparato ad
accettare uguaglianze e differenze tra uomo e donna, che non siamo
ancora capaci di rispettare e comprendere una diversità, che troviamo
buffa la disabilità; quanto abbiamo da imparare da chi vive con
semplicità e umiltà questa vita!
Quanta diversità e, allo stesso tempo, quanta naturalezza in tutto questo.
E pensare che a noi fa ancora paura un colore della pelle diverso dal nostro; ma che male potrebbe mai farci?
È un po’ come quei cani che a lungo andare, dopo anni trascorsi in mezzo ai greggi, credono di essere pecore anche loro; perché no, a quanto pare per loro non c’è nulla di offensivo, mentre per noi, che di superiorità ne parliamo anche troppo, è ridicolo, sintomo di scarsa intelligenza e perdita di identità.
E pensare che a noi fa ancora paura un colore della pelle diverso dal nostro; ma che male potrebbe mai farci?
È un po’ come quei cani che a lungo andare, dopo anni trascorsi in mezzo ai greggi, credono di essere pecore anche loro; perché no, a quanto pare per loro non c’è nulla di offensivo, mentre per noi, che di superiorità ne parliamo anche troppo, è ridicolo, sintomo di scarsa intelligenza e perdita di identità.
Quante cose ci perdiamo per la paura di
integrarci nel mondo, iniziare a farne parte con tutti noi stessi,
vivere a fianco di quelli che dovrebbero essere i nostri fratelli,
conoscere il significato della parola condivisione!
Forse è tutto un po’ troppo confuso, poco concreto, ma chissà, magari dentro questo miscuglio troviamo qualche piccolo spunto di riflessione…
Forse è tutto un po’ troppo confuso, poco concreto, ma chissà, magari dentro questo miscuglio troviamo qualche piccolo spunto di riflessione…
Fonte: www.eticamente.net