Tra le malattie infettive, quelle che risultano in aumento si diffondono soprattutto sotto le lenzuola: clamidia, gonorrea ed epatite B.
E, dato forse ancor più rilevante, a farne le spese sono soprattutto i
giovani: con picchi di incidenza nella fascia di età compresa tra 15 e 24 anni. Chiara evidenza di come scarse siano le conoscenze in termini di rischi per la salute in chi approccia alla sessualità.
SCARSA CONSAPEVOLEZZA - Una delle ripercussioni di questa situazione riguarda le gravidanze tra le adolescenti:
in calo sì, ma non al punto da far abbassare la guardia. Se a riguardo,
comunque, la consapevolezza dei giovani appare sufficiente, ben al di
sotto è invece la conoscenza delle malattie sessualmente trasmesse. Prova ne è che molte ragazze, nel momento in cui decidono di assumere un contraccettivo ormonale, rinunciano alla protezione del preservativo:
unica vera arma per evitare il contagio. Non stupisce, dunque, che sul
podio delle malattie più di frequente trasmesse si piazzino quelle
infettive per via sessuale. È il dato principale che emerge dal rapporto epidemiologico del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Ecdc), relativo ai casi di malattia riscontrati nel 2012 in 29 Paesi del Vecchio Continente.
I NUMERI - Oltre 384mila diagnosi di clamidia, più di 58mila quelle di gonorrea. Superano quota 17mila le nuove infezioni da epatite B (Hbv).
Sono queste, in sintesi, le principali conclusioni estratte dal
documento. Nel caso della clamidia il dato, secondo gli esperti,
«potrebbe essere anche sottostimato, per via delle infezioni
asintomatiche e delle differenze nelle pratiche diagnostiche e nei
sistemi di sorveglianza che possono causare una sottostima dei casi». I
più esposti all’infezione sono stati i giovani di età compresa tra 15 e 24 anni: pari ai due terzi di tutti i casi segnalati.
Ciò vuol dire che la rete dello screening, almeno in Europa, inizia a
funzionare. Ma si capisce anche come sul tema della sensibilizzazione ci
sia ancora molto da fare. In ascesa, in molti Paesi, è anche il trend
della gonorrea: le diagnosi sono più che raddoppiate in cinque anni,
anche in conseguenza della resistenza alle cefalosporine. In aumento i casi di epatite B e C (più raro in questo caso il contagio per via sessuale), mentre nel 2012 è proseguito l’andamento decrescente della sifilide (20769 nuovi casi), più diffusa però tra gli omosessuali.
MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE E AIDS - Dal documento emerge come siano state 29.306 le nuove diagnosi di Aids
in Europa. Un dato che potrebbe essere anche sottostimato, visto il
ritardo nel riportare il numero di nuovi casi che si registra in alcuni
Paesi. A incidere maggiormente sono stati i rapporti tra omosessuali
(40%), seguiti da quelli etero (34%) e dal riutilizzo di siringhe
infette (6%). Ma ciò che preoccupa maggiormente è che molti giovani
trascurano un’evidenza scientifica chiara: chi è affetto da una malattia
sessualmente trasmessa, riscontrata in oltre 97mila persone tra il 1991
e il 2012 in Italia, ha maggiori probabilità di contrarre un’infezione
da Hiv. «Oggi stiamo assistendo a un abbassamento della
guardia rispetto all’Aids - commenta Antonio Cristaudo, responsabile
del servizio di dermatologia infettiva dell’istituto San Gallicano di
Roma -. La malattia è diventata di tipo cronico grazie alle nuove
terapie: c’è quindi minore precauzione, sia tra i soggetti a rischio
sia tra gli eterosessuali. Questo atteggiamento sta determinando una
recrudescenza di tutte le malattie sessualmente trasmesse e, di
conseguenza, una più frequente acquisizione dell’Hiv».
Fonte: www.fondazioneveronesi.it