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giovedì 15 maggio 2014

ATTIVITA' FISICA, BENESSERE, FELICITA'

Sono in notevole sovrappeso, almeno di una decina di chili di troppo, e la dieta che mi ha consigliato il medico non sembra funzionare più di tanto anche se sono a «stecchetto» ormai da un mese. Perciò ho pensato di prendere sul serio il consiglio, che pure mi ha dato il medico di famiglia, di iniziare a praticare attività fisica. A questo punto mi pongo, anzi le pongo, due domande. Quale attività fisica scegliere per alzare il metabolismo e consumare più calorie? E, visto che non sono più giovanissimo e non vorrei correre rischi, qual è la frequenza cardiaca ideale da tenere durante l’attività fisica?

Risponde Gianfranco Beltrami, docente Corso di laurea in Scienze motorie, Università di Parma.

 
Associare alla dieta un idoneo programma di esercizio fisico è fondamentale per ottenere migliori
risultati con la bilancia. L’attività va fatta però nel modo giusto, meglio se con una guida esperta, senza porsi traguardi impossibili e con un programma che sia anche divertente e rilassante. Quali attività scegliere dipende molto dallo stato di salute e dal grado di allenamento. Bisogna in primo luogo evitare che un esercizio fisico troppo intenso ed esasperato porti a danni o traumatismi all’organismo: prudenza, gradualità e un check up preliminare sono sempre consigliati. Detto questo, gli esercizi aerobici, come la marcia, la corsa, il nuoto, sono chiari esempi di attività in cui le grandi masse muscolari sono coinvolte consentendo di bruciare molte calorie. Ciò che conta, però, è la frequenza dell’attività, che non deve essere sporadica ma possibilmente quotidiana, ed è soprattutto la durata dell’allenamento, che dovrebbe raggiungere gradualmente almeno i 50 minuti continuativi. Per quanto riguarda la frequenza cardiaca, è utilissimo controllarla e mantenerla su un valore pari ad almeno il 70 per cento della frequenza cardiaca che si riesce a raggiungere con uno sforzo massimale.
Questo tipo di esercizio consente di far arrivare molto ossigeno ai muscoli, di migliorare l’efficienza della circolazione e del metabolismo a livello muscolare e di sfruttare anche il maggior consumo calorico che si ha nelle ore che seguono l’allenamento. Al termine di un esercizio fisico, infatti, le attività metaboliche non ritornano immediatamente al loro livello di riposo, ma necessitano di un tempo più o meno lungo a seconda dell’intensità e della durata dell’esercizio per ripristinare le scorte energetiche, smaltire l’acido lattico, riparare le cellule lesionate dall’esercizio ecc. Più lo sforzo è stato intenso, più si allunga questo periodo in cui anche stando a riposo vengono bruciate più calorie. L’orario migliore per allenarsi è quello del mattino, prima di colazione, quando le scorte di glicogeno sono state in parte consumate dal digiuno notturno ed è più facile mobilizzare i grassi di deposito; è assolutamente da evitare invece l’attività dopo i pasti, quando l’afflusso di sangue ai muscoli viene ostacolato dalla digestione. Per chi vuole dimagrire è validissima anche una attività di potenziamento per i principali gruppi muscolari, da eseguire un paio di volte alla settimana, in grado non solo di mantenere il corpo più agile e snello ma anche di innalzare il metabolismo basale (i muscoli sono la componente corporea che consuma più energia). Sono poi sufficienti alcuni minuti di esercizi quotidiani di allungamento muscolare per la prevenzione dei traumi.
Fonte: www.corriere.it