È questo il primo e principale risultato emerso dalla ricerca "L'apporto del volontariato alla promozione dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni" del Cesvot realizzata a cura della Fondazione Zancan.
L'indagine è stata realizzata
coinvolgendo due gruppi di lavoro (a Pisa e a Firenze) composti da rappresentanti di cinque associazioni
(Arci solidarietà, Anteas, Uisp solidarietà, Aics solidarietà e Auser) e
somministrando un questionario a 213 anziani soci.coinvolgendo due gruppi di lavoro (a Pisa e a Firenze) composti da rappresentanti di cinque associazioni
Dal rapporto, i cui risultati saranno pubblicati prossimamente nella
collana "I quaderni" del Cesvot, emerge che il volontariato è una
componente importante dell'invecchiamento attivo: «La dimensione del
dono e della relazionalità è un elemento in più che facilita
l'invecchiamento positivo - spiega Elena Innocenti, ricercatrice della Fondazione Zancan - è uno degli aspetti fondamentali, insieme alla buona salute e a uno
stile di vita corretto». Eppure mancano politiche mirate a favorire
l'impegno e la partecipazione nella terza età.
«L'approccio è maggiormente orientato alla prevenzione della malattia
piuttosto che alla promozione della partecipazione». Anche se in questo
senso qualcosa si sta muovendo: «Quattro regioni negli ultimi anni hanno
inserito l'invecchiamento attivo e la valorizzazione della componente
anziana della popolazione nelle loro politiche - continua Innocenti - attraverso iniziative come il servizio civile per gli anziani: il
Veneto con la legge 9 del 2010, la Liguria con la legge 48 del 2009, l'Umbria con la legge 14 del 2012, la provincia autonoma di Trento con
la legge 11 del 2008».
«L'indagine - sottolinea Patrizio Petrucci, presidente del Cesvot - trae origine dall’esperienza della "Carta del volontariato toscano per
l'invecchiamento attivo" promossa da Cesvot e pubblicata con il
patrocinio del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, quale
risultato del dialogo tra cinque realtà associative toscane». E aggiunge: gli esiti di questa ricerca potranno essere utili per promuovere il
volontariato intergenerazionale, ri-orientare l'intervento pubblico,
ridurre i rischi di conflitto tra generazioni progettando delle azioni
basate sull'ascolto, sull’incontro di responsabilità, sulla
partecipazione. Auspichiamo che questo nostro impegno aiuti a
valorizzare il patrimonio di idee e progetti delle associazioni toscane e
contribuisca a meglio concertare efficaci politiche pubbliche».
Fonte: www.vita.it
Fonte: www.vita.it