In vista della Pasqua, Animal Equality ''vuole invitare
l'opinione pubblica alla riflessione su quanto accade a questi
giovanissimi animali: circa 4 milioni gli agnelli uccisi ogni anno in
Italia per il consumo umano, tra quelli esportati dall'Est Europa
(Romania prima di tutto) e quelli allevati in Italia''.
ECCO IL VIDEO SHOCK GIRATO DALLA STESSA ASSOCIAZIONE:
''Questa cifra -aggiunge Animal Equality- è superiore, se prendiamo in considerazione anche pecore, agnellotti e capre, che in questo periodo subiscono una sorte altrettanto cruenta. Sono quindi circa 800.000 gli animali uccisi in totale solo in questo periodo''. Animal Equality ''ha investigato filmando e fotografando, negli allevamenti e macelli italiani, scene di violenza diffuse e non casi isolati''.
ECCO IL VIDEO SHOCK GIRATO DALLA STESSA ASSOCIAZIONE:
''Questa cifra -aggiunge Animal Equality- è superiore, se prendiamo in considerazione anche pecore, agnellotti e capre, che in questo periodo subiscono una sorte altrettanto cruenta. Sono quindi circa 800.000 gli animali uccisi in totale solo in questo periodo''. Animal Equality ''ha investigato filmando e fotografando, negli allevamenti e macelli italiani, scene di violenza diffuse e non casi isolati''.
Fonte: www.adnkronos.com/IGN/News
Alcune immagini ad esempio mostrano un agnello lasciato morto per
giorni all'aperto, in un recinto a contatto con altri animali. Gli
attivisti hanno ripreso poi agnelli e pecore rinchiusi per ore in spazi molto ristretti, costretti a calpestarsi per il nervosismo e lo stress. Oppure capi lasciati senza cure veterinarie, in stato di ipotermia e in condizioni igienico-sanitarie pessime, in alcuni casi prossimi alla morte.
In un allevamento, prima del carico sul camion diretto al macello, è stata documentata inoltre la 'pesatura', una pratica ritenuta illegale in cui gli agnelli, terrorizzati vengono legati, issati per i carpi (i polsi) e pesati in gruppi. Si tratta di una modalità di contenimento molto dolorosa, che può portare lesioni come strappi muscolari e dei legamenti. Tale posizione è molto innaturale per questi animali e li induce a scalciare, nel tentativo di trovare una postura meno stressante, con conseguente rischio di lesioni più gravi come la lussazione della spalla o la frattura dei carpi.
In un allevamento, prima del carico sul camion diretto al macello, è stata documentata inoltre la 'pesatura', una pratica ritenuta illegale in cui gli agnelli, terrorizzati vengono legati, issati per i carpi (i polsi) e pesati in gruppi. Si tratta di una modalità di contenimento molto dolorosa, che può portare lesioni come strappi muscolari e dei legamenti. Tale posizione è molto innaturale per questi animali e li induce a scalciare, nel tentativo di trovare una postura meno stressante, con conseguente rischio di lesioni più gravi come la lussazione della spalla o la frattura dei carpi.
Sempre negli allevamenti sono state girate immagini di pecore ammalate,
separate dal gregge e in procinto di essere macellate illegalmente,
altre affette da mastite e lasciate senza cure veterinarie.
Nei macelli la situazione appare addirittura peggiore. In uno di
questi, specializzato nella macellazione specifica dell'agnello, gli animali vengono radunati in recinti limitati da grate metalliche,
molto stretti. Stressati e spaventati si ammassano l'uno su l'altro
urlando e rimangono spesso impigliati nelle grate, ferendosi,
nell'attesa di essere uccisi.
Nei macelli investigati, l'elettronarcosi (l'applicazione
di corrente elettrica per stordire l'animale e renderlo incosciente)
non viene utilizzata correttamente: gli animali non vengono storditi del
tutto e al momento dello sgozzamento sono ancora coscienti di cosa gli
stia accadendo, scalciano e si dimenano fino alla morte che sopraggiunge
per dissanguamento.
Animal Equality ha lanciato una campagna informativa attraverso il sito www.SalvaUnAgnello.com
dove si invita l'opinione pubblica a prendere posizione contro queste
violenze, impegnandosi a scegliere di non consumare un prodotto come la
carne d'agnello, risultato di così tanta sofferenza, chiedendo inoltre
ai supermercati di evitare la vendita di questi prodotti.
Fonte: www.affaritaliani.it
Fonte: www.affaritaliani.it