Metterei anche foto a cornire del'articolo ma mi si rivolta lo stomaco...
Brutto vizio quello della sigaretta, e pur conoscendo gli effetti dannosi del fumo non riusciamo a farne a meno.
Il mercato è fiorente e non conosce
crisi, anzi cresce e non ha intenzione di mollare, e noi, deboli e
stressati dall’insopportabile routine quotidiana, non vogliamo fare a
meno del nostro vizio, ce lo concediamo senza sensi di colpa.
Quindi dopo ogni pasto, bevuto un caffè,
terminato un lavoro o sorseggiando una bevanda, è sempre presente
qualche sigaretta indispensabile per rendere ancora più piacevoli questi
momenti.
Mettiamoci nei panni di chi non vuole
dire di no a questa tentazione e pensiamo che già la vita spesso ci
obbliga a rinunciare a qualcosa, a sacrificarci per qualcos’altro, ad
impegnarci duramente per superare tanti ostacoli, e allora il fatto di
lasciarsi dominare un po’ da qualcosa che, pur essendo nociva, regala un
pizzico di sollievo, non sembra poi così grave.
Brutto vizio quello della sigaretta, e pur conoscendo gli effetti dannosi del fumo non riusciamo a farne a meno. Il mercato è fiorente e non conosce
crisi, anzi cresce e non ha intenzione di mollare, e noi, deboli e
stressati dall’insopportabile routine quotidiana, non vogliamo fare a
meno del nostro vizio, ce lo concediamo senza sensi di colpa.
Quindi dopo ogni pasto, bevuto un caffè,
terminato un lavoro o sorseggiando una bevanda, è sempre presente
qualche sigaretta indispensabile per rendere ancora più piacevoli questi
momenti.
Mettiamoci nei panni di chi non vuole
dire di no a questa tentazione e pensiamo che già la vita spesso ci
obbliga a rinunciare a qualcosa, a sacrificarci per qualcos’altro, ad
impegnarci duramente per superare tanti ostacoli, e allora il fatto di
lasciarsi dominare un po’ da qualcosa che, pur essendo nociva, regala un
pizzico di sollievo, non sembra poi così grave.
Molto grave invece è quello che sta dietro tutto questo, la storia del prodotto finito e impacchettato.
I produttori di sigarette sono tanti, ma
due in particolare sono considerati i giganti di questo mercato e hanno
un obiettivo, rendere sempre più buone le loro sigarette commerciate in
tutto il mondo.
La bontà di queste sigarette è dovuta agli additivi aggiunti al prodotto che ne arricchiscono le caratteristiche, il sapore e il retrogusto.
Gli additivi sono però spesso dannosi e
nel complesso potrebbero provocare gravi problemi ai fumatori se in
quantità troppo elevate.
Questo significa che i produttori di
sigarette sono costretti a testare i loro prodotti per quantificarne i
danni e decidere se modificarne la composizione o se, perfette, possono
essere lanciate sul mercato.
E come possiamo ben immaginare, a subire questi test sono proprio gli animali:
cani, gatti, scimmie e qualsiasi altro essere, l’importante è che
respiri, si ritrovano immobilizzati dentro contenitori collegati a tubi
che, infilati in gola o nel naso, li costringono ad inalare fumo
continuamente fino all’avvelenamento.
Tanti paesi hanno vietato i test sugli
animali perché ritenuti inutili, e in effetti la sigaretta è dannosa a
prescindere dagli additivi aggiunti ed è ridicolo volerne quantificare
il danno intossicando animali di ogni genere.
Ma ancora in troppi luoghi i test sono
attivi e legali, e ad esempio in America si trovano i più grandi
laboratori appartenenti ai produttori di sigarette o indipendenti e
finanziati da questi, all’interno dei quali gli animali diventato
vittime di un nostro vizio, vittime dei nostri problemi perché il vizio è
lo sfogo delle nostre frustrazioni, sintomo di insicurezza e ansia e
una cosa così tanto umana non dovrebbe riguardare nessun cane o gatto o
roditore.
E noi che abbiamo fatto del cane il
nostro migliore amico non potremmo mai immaginarlo con un buco in gola
nel quale è attaccata una macchina che sputa fumo in modo che possa
esserci comunicato poi, con una scritta sul pacco di sigarette, che “Il
fumo uccide”.
Fonte: www.eticamente.net