Durante l’inverno puntiamo la nostra attenzione sul
porro (Allium porrum), un ortaggio appartenente alla
famiglia delle Liliaceae e dal gusto molto simile a quello della
cipolla, ma più delicato. Si ritiene che provenga dai territori celtici,
dove veniva coltivato già tremila anni fa. Lo conoscevano anche gli
egizi, dai quali impararono a utilizzarlo i romani (che gli
attribuivano, fra l’altro, notevoli virtù afrodisiache), ed ecco come,
secolo dopo secolo, il
porro è arrivato sulle nostre tavole. Oggi le coltivazioni del
porro sono estese in quasi tutt’Europa e la Francia ne è
il primo produttore; si trova in commercio tutto l'anno, ma il picco
della sua stagione è tra novembre e febbraio.
Uno scrigno di virtù terapeutiche
Il
porro è un ortaggio ricco di acqua (più del 90%), poco
calorico e quindi da utilizzare spesso se, in questa stagione, volete
seguire una dieta detossinante. Inoltre è ricco di vitamina A, vitamina C
e discrete quantità di vitamine del gruppo B, oltre a ferro, magnesio e
acido fosforico (utili al sistema nervoso), sodio, zolfo e silice
(quest’ultima favorisce l’elasticità delle articolazioni e della pelle),
manganese, potassio e calcio (toccasana per le ossa). Il
porro è inoltre adattissimo per chi soffre di
dispepsie, anemie, reumatismi, artrite e per chi ha bisogno di
dimagrire; ne raccomando l’impiego se volete migliorare o mantenere la
freschezza della pelle del viso, quando si ha necessità di abbassare il
livello di colesterolo nel sangue e di stimolare il sistema immunitario
e, questo è utile a tutti, per sviluppare un’azione preventiva contro il
cancro.
Un’ultima raccomandazione: la parte bianca del fusto del
porro contiene fibre molto delicate che possono essere
consumate da tutti, mentre la parte verde è più dura: una volta lessata,
costituisce un’ottima “zavorra” per favorire il transito intestinale in
modo non aggressivo ed è quindi adatto anche agli organismi più
sensibili.
In zuppa cura l’insonnia e combatte la stitichezza
Il
porro è una vera e propria pianta medicamentosa per uso
alimentare. In cucina impiegatelo crudo, per dare sapore ai soffritti
al posto della più “invadente” cipolla, come “base” per i risotti o
nelle minestre che, consumate a cena, sono un’ottima cura contro
l’insonnia: si affettano due piccoli
porri a rondelle (si usa anche la parte verde) e si fa
sobbollire con qualche dadino di zucca e un po’ di sedano, aggiungendo
sul finale una manciata di orzo biologico, utile a chi ha problemi di
evacuazione mattutina. Il
porro può essere consumato anche crudo in pinzimonio o
in insalata, ma attenzione: va tagliato al momento dell’uso, altrimenti
si ossida e si scurisce.
Fonte: www.riza.it