«Ogni anno il cibo che viene
prodotto, ma non consumato, sperpera un volume di acqua pari al flusso
annuo di un fiume come il Volga, utilizza 1,4 miliardi di ettari di
terreno – quasi il 30% della superficie
agricola mondiale – ed è
responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas
serra».
Nonostante la crisi economica globale, lo spreco
alimentare a livello mondiale rappresenta ancora oggi un fenomeno
imbarazzante, come emerge da queste impietose conclusioni dell’indagine Coldiretti/Ixè.
In Italia qualcosa migliora, se è vero che il 60%
dei nostri concittadini ha diminuito o annullato gli sprechi domestici
nel corso del 2014, grazie ad una serie di condotte responsabili che si
traducono nelle modalità più oculate nel fare la spesa, nella riduzione
delle quantità acquistate, nella maggior attenzione alle date di
scadenza, nonché nella più alta disponibilità alle donazioni in
beneficenza.
Nonostante tali apprezzabili trend, non possiamo però tacere sullo scandalo dei 76 Kg procapite di prodotti alimentari finiti tristemente nel bidone della spazzatura.
Tutto ciò mentre aumenta il numero dei cittadini che vivono al di sotto
della soglia di povertà, e si moltiplicano le file di coloro che
richiedono un pasto caldo davanti alle Caritas.
Fortunatamente, l’indagine Coldiretti/Ixè ha rilevato
che sono in aumento le iniziative per la raccolta di cibi avanzati in
ristoranti, mense e pizzeria, mentre anche supermercati e negozi
destinano sempre più prodotti prossimi alla scadenza alle persone in
forte difficoltà economica. Senza dimenticare che anche nel nostro Paese
stanno riscuotendo notevole successo le cosiddette “doggy-bag”,
ossia le buste per gli avanzi a domicilio, richieste da un italiano su
tre quando non vengono completati i pasti nei vari punti di ristoro. In
tal senso, tutto il settore della ristorazione si sta attrezzando
efficacemente, mettendo a disposizione confezioni e vaschette apposite e
perfino chiedendo ai clienti se desiderano portare a casa gli avanzi,
al fine di evitare eventuali imbarazzi.
La diffusione di questi atteggiamenti aiuterà a combattere lo spreco alimentare in tutto il mondo, dove ogni anno 1/3 del cibo prodotto (pari a 1,3 miliardi di tonnellate) viene letteralmente buttato, alla faccia degli 805 milioni di individui che soffrono ogni giorno la fame (dati Fao).
Eppure, nel proprio piccolo ognuno può contribuire a
ridurre gli sprechi. Ecco alcuni consigli utili per far pace con la
nostra coscienza, risparmiare denaro e diventare cittadini/consumatori
virtuosi, sempre che non lo siate già!
Per capire cosa fare, prima di tutto bisogna
comprendere le cause di questo fenomeno, rintracciandole nei nostri
atteggiamenti quotidiani. Secondo un’analisi condotta dall’Associazione nazionale per la difesa e l’orientamento del consumatore (Adoc),
all’origine degli sprechi vi sono: gli acquisti in eccesso (39%); i
prodotti lasciati scadere o andati a male (24%); la compera di offerte
speciali senza considerare le effettive esigenze a tavola (21%); la
tentazione verso i prodotti novità, non ritenuti poi soddisfacenti (9%)
ed infine la mania dello spendere per alimenti che alla fine non
risultano necessari (7%). Eliminare tali fattori costituisce sicuramente
un buon viatico per evitare di trasformare il nostro cibo in
“monnezza”.
Vediamo ora punto per punto gli atteggiamenti
responsabili per porre fine agli sprechi, suggeriti dalle principali
associazioni dei consumatori:
1) Comprate solo l’essenziale.
Una saggia indicazione, perché è sempre meglio
preferire la qualità alla quantità e preparare una tavola saporita, più
che imbandita all’eccesso. Il troppo stroppia, come dice il proverbio! E
trasformare pranzi e cene succulenti in un infinito numero di sacchi
per la spazzatura è davvero un peccato.
2) Redigete una lista della spesa.
Prendetevi cinque minuti di tempo, controllate lo
stato della dispensa e del frigorifero e segnatevi in un promemoria cosa
effettivamente vi manca. Se addirittura volete essere più precisi,
provate a stilare una sorta di menù settimanale. In ogni caso, siamo
sicuri che se al supermercato vi lascerete guidare dalla vostra lista – e
non dall’attrazione esercitata dai singoli prodotti – ridurrete gli
acquisti inutili e risparmierete un bel gruzzoletto a fine mese.
3) Fate attenzione alle offerte promozionali.
Con la crisi che morde, supermercati e punti vendita
abbondano coi vari 3 x 2, 1+1 ecc. Cercate sempre di calcolare le vostre
reali esigenze, perché la buona intenzione di risparmiare a lungo
termine si può tradurre facilmente in sprechi inutili. Si
rischia infatti di acquistare quantità eccessive, che finiscono poi per
raggiungere la data di scadenza (occhio in particolare ai prodotti
freschi), prima di aver trovato posto sulle nostre tavole. Un consiglio
che vale soprattutto per famiglie numerose e single, poiché le prime
tendono spesso a sopravvalutare i bisogni dei propri figli, mentre i
secondi si ritrovano spesso a mangiar fuori o in compagnia, lasciando
soli soletti frigo e dispensa.
4) Controllate la data di scadenza dei prodotti.
Non dimenticate mai questo prezioso suggerimento. Al
momento dell’acquisto, chiedetevi sempre se siete in grado di consumare
l’alimento prima che scada. Per esser più sicuri, ricordatevi che nei
banchi frigo i prodotti che hanno una scadenza più lunga sono posti in
fondo. Generalmente sono quindi da preferire quest’ultimi, ma se avete
la certezza di riuscire a consumare il prodotto in tempi brevi,
acquistate quello a più breve scadenza, perché purtroppo molti
supermercati hanno la cattiva abitudine di ritirare dal commercio e
destinare al macero molti prodotti freschi, ancor prima che scadano.
Fate attenzione anche alla dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”:
in questo caso potete evitare di buttar via subito i prodotti, perché
al di là della data indicata tendono a perdere gradualmente le loro
qualità organolettiche, ma non provocano nessun danno alla salute.
5) Acquistate i cibi freschi in piccole quantità.
Un’avvertenza da tenere in considerazione soprattutto nei mesi estivi, quando si deteriorano ancora più velocemente.
6) Preferite frutta e verdura di stagione e a Km 0.
Questi alimenti dovrebbero essere acquistati meno
spesso (ogni due o tre giorni) e in piccole quantità, per evitare il
loro deterioramento. Ricordatevi che i prodotti più maturi o ammaccati
vanno a male più velocemente e cercate di seguire il criterio della
stagionalità, perché in tal caso il processo di degradamento ha tempi
ben più lunghi. Se avete l’opportunità cogliete poi i vantaggi della
vendita diretta: i prodotti a Km 0, appena raccolti, sono più freschi e
si conservano di più rispetto a quelli che hanno sostenuto lunghi viaggi
per raggiungere i mercati. Fate attenzione anche alle modalità di
conservazione. Frutta e verdura devono essere mantenute in frigo o in
luoghi freschi, asciutti e al riparo dal sole. Inoltre, bisogna evitare
che nel frigo le varietà vegetali più delicate vengano poste al di sotto
di quelle più pesanti, o che tutta la frutta sia conservata nello
stesso scomparto, perché alcuni tipi (mele, pere, banane, angurie,
meloni, pesche, albicocche, prugne ecc.) rilasciano naturalmente
l’etilene, una sostanza che contribuisce ad accelerare la maturazione
del resto dei prodotti.
7) Controllate lo stato di funzionamento del frigorifero.
La temperatura ottimale è di + 4° C e
deve comunque esser compresa fra 0 e + 4° C. Precauzioni che valgono a
garantire la massima conservabilità agli alimenti deperibili.
Saltuariamente, non dimenticate di controllare la tenuta delle
guarnizioni e pulire il condensatore. Un’altra accortezza sarà poi
quella di procedere allo sbrinamento almeno una volta l’anno, per
evitare che il ghiaccio occupi troppo spazio e comprometta l’efficienza
del processo di raffreddamento.
8) Ponete al posto giusto gli alimenti nel frigo.
Prima di tutto è bene che gli alimenti a più breve
scadenza siano posti davanti a quelli a più lunga conservazione. In
secondo luogo, non dimenticate di seguire i giusti criteri di
posizionamento per ogni prodotto. Riponete la verdura nella parte bassa
più fredda al fine di evitare ammuffimenti. Se non siete vegetariani,
collocate pesce e carne cruda al primo piano, quella cotta al secondo,
affettati e formaggi più in alto, conserve aperte e uova ancor più su.
Il pesce fresco si conserva in frigo per un paio di giorni al massimo,
ma può essere anche congelato. I molluschi devono essere posti in
posizione intermedia e adeguatamente conservati in contenitori isolati
dal resto degli alimenti, per evitare l’eventuale trasmissione di
batteri.
9) Congelate gli alimenti avanzati con alcune precauzioni.
Il freezer è un elettrodomestico che aiuta davvero a
ridurre gli sprechi di cibo, poiché quasi ogni tipo di alimento può
esser congelato senza problemi e poi consumato successivamente. Scrivete
sempre la data sui contenitori degli alimenti avanzati che provvederete
a congelare, e ricordate che i prodotti scongelati e poi cotti possono
essere ricongelati.
10) Cucinate gli avanzi o donateli.
Perché buttare grandi quantità di cibo avanzate che
possono essere riutilizzate per una miriade di varie e gustose ricette?
Se imparate a cucinare gli avanzi non solo ridurrete gli sprechi ma
avrete anche la possibilità di provare deliziosi nuovi piatti, ispirati
ai sapori di una volta. Sbizzarritevi allora con zuppe, bruschette e
sformati ricavati da panne raffermo, sfiziose insalate di pasta o di
riso, torte salate o polpette a base di verdure cucinate giorni prima.
Non ve ne pentirete! Se invece non avete voglia di rimettervi ai
fornelli, potreste sempre donare i vostri avanzi in beneficenza ad
associazioni impegnate nell’assistenza ai più bisognosi, oppure
utilizzare una delle tante piattaforme nate per la loro condivisione (S-cambia Cibo, Rataouille che è un’app disponibile sull’Apple store, Bring the Food, FrigOk che
è un’altra app). Si tratta di start-up ideate da giovani, che
permettono di fotografare i propri avanzi e di caricare tali immagini
online, dopo aver inserito alcune informazioni utili (caratteristiche,
scadenza ecc.). L’alimento comparirà localizzato sulla mappa della città
e sarà così facile, per la persona interessata, contattare privatamente
il donatore e provvedere al ritiro dei prodotti.
11) Moderate le porzioni da servire e mangiate lentamente.
Non esagerate con le quantità pro-capite a pranzo e
cena…si ridurranno sensibilmente gli avanzi. Prendetevi poi tempo e
godetevi in pace i momenti di convivialità dei pasti. Se sarete “slow”
nel mangiare, potrete digerire meglio e gustarvi più portate.
Questi sono i nostri principali suggerimenti per un comportamento più responsabile al momento degli acquisti e a tavola.
«Lo spreco alimentare è una vergogna che chiama in causa ognuno di noi»,
ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Galletti, in occasione della
giornata nazionale istituita per combattere questo fenomeno. Se
destinassimo al consumo la grande quantità di cibo che finisce al macero
in tutto il mondo, avremmo risolto il problema globale della fame.
Cerchiamo di ricordarcelo più spesso.
Fonte: www.eticamente.net