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sabato 20 ottobre 2012

SEI MESI DI GALERA? MEGLIO SEI MESI DI LAVORI FORZATI



E'notizia di oggi che in un negozio di toelettatura a Rio de Janeiro in Brasile il figlio del proprietario infliggeva da tempo sevizie ai cani dei clienti. Il video sopra è piuttosto esplicito al riguardo e ritrae il soggetto, 20 anni, che sottopone inspiegabilmente animali docili a pugni e sberle mentre li pulisce. Pare che un collega di lavoro, stufo di vedere da mesi questi comportamenti, abbia ripreso dalle spalle del tizio.
Il torturatore, cui rivolgo tutto l'odio
di cui sono capace, rischia, badate bene ho detto "rischia", sei mesi di carcere. 
Ma perchè in certi casi la vecchia e sana legge del taglione non viene più impiegata? Già di per sè sono turpi ed esecrabili le violenze di un uomo ai danni di un altro uomo; ma idealmente ancora più vergognose mi sembrano nei confronti di un cane, che, soprattutto se di piccola taglia, ha ben poche possibilità di difendersi. 

Il gesto in questione appare ancora più degno di biasimo perchè il ragazzo non risponde ad un pericolo, non viene attaccato, non rischia di essere morso, ma fa ciò che fa deliberatamente, quasi per il gusto di compiere del male.
Per tutti questi motivi gli eventuali sei mesi di gabbio il sottoscritto li tramuterebbe in sei o anche più mesi di lavori a servizio della comunità, ma non nei lavori socialmente utili. Bensì nelle attività più faticose possibili, come scavare gallerie con piccone e pala, rompere rocce per vari usi, sollevare qualsiasi peso senza l'ausilio di macchinari. Tutto ciò reiterato per 12-13 ore al giorno.
Poi gli si riapre il negozio (di cui adesso è per fortuna stata ritirata la licenza) e lo si sottopone di nuovo al lavoro con telecamere nascoste.
Se una e dico solo un'altra volta lo si pesca a perpetrare di nuovo quell'abominio, allora lo si mette in carcere e veramente si butta via la chiave.


PS . Non ho volutamente inserito in questo post immagini di cani straziati dalla cattiveria umana; ma di tre cagnolini felici e sani come buon auspicio perchè notizie come quella di Rio de Janeiro non si debbano mai più leggere.