Mi avete letto in ...

domenica 16 novembre 2014

CARNE DI CANE CLANDESTINA


Un gruppo di amici sta festeggiando, non è chiara l’occasione ma quel che è certo è che il piatto del giorno sarà una fetta di carne di cane a testa; in Thailandia è la norma, si alleva un cane in casa fino a quando sarà abbastanza grasso per poter organizzare un ricco banchetto.
Il cane ha le zampe legate e, mentre qualcuno lo tiene fermo, qualcun altro gli lega anche il muso in
modo che non possa abbaiare né mordere.
Ovviamente lui sta già piangendo da un po’ e cerca di liberarsi quando i ragazzi lo appendono a testa in giù e tirano fuori un coltello.
Per sgozzare l’animale è necessario, e con serena lentezza e tanto divertimento, uno di loro affonda il coltello nel petto del cane, ma non troppo in profondità, morirebbe subito e non ci sarebbe più nessun divertimento, e comincia a tagliare, piano, con piacere, fino alla gola.
Ecco fatto, il cane è sgozzato e sentirne i lamenti mentre si spegne è insopportabile, insopportabili sono le loro risate, inconcepibili le loro intenzioni.
Il video che testimonia questo terribile fatto sta girando in rete in questi giorni, il filmato fatto dagli stessi colpevoli perché per loro è un normale giorno di festa; non lo guardi però chi pensa di non riuscire a reggerlo perché certe immagini, certi suoni, non è facile poi mandarli via, e dimenticarli è impossibile; chi è troppo sensibile, chi particolarmente impressionabile, si limiti a leggerne il racconto, è già abbastanza.

Ciò che è maggiormente inquietante è che, anche se all’apparenza tanto strano, disumano e
inconcepibile, non è qualcosa di tanto lontano da noi.
Maiali, galline, animali all’ingrasso da scannare in famiglia, mentre i bambini osservano e i nonni e i papà gli mostrano la giusta tecnica mortale perché da grandi lo faranno anche loro; non è divertente?
Ma è tutto illegale, si chiama macellazione clandestina, comporta un’enorme sofferenza per l’animale ucciso con tecniche barbare e primitive e il grave rischio di malattie per chi si ciba di quella carne.
Barry Horne o, meglio, l’associazione che ne porta il nome, ci chiede di firmare una PETIZIONE in riferimento al filmato thailandese.

La richiesta è semplice: se lì è legale cibarsi di cani non è legale quello che abbiamo visto, dovrebbe essere punito ma nessuno se ne è mai occupato.
Forse il governo non reputa il problema abbastanza rilevante, ma per noi non è così, la sofferenza di quel cane racconta la mancanza di rispetto verso l’altro, la crudeltà degli uomini, l’assenza di sensibilità; non è un bel racconto e sarebbe bello non doverlo più ascoltare.
Chiediamo che venga rivista la legge, che aumentino i controlli e che vengano inasprite le pene, nessun essere vivente può meritare una simile morte, e se proprio non riusciamo ad accettare un’alimentazione vegana perché siamo troppo deboli per intraprenderne la strada, che ben venga l’indolore colpo alla testa che si attua nei macelli che si attengono alle norme, ma per nessuno mai un coltello conficcato lentamente nel petto.

Fonte: www.eticamente.net