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lunedì 17 novembre 2014

FATTORIE DI BILE: TORTURE AGLI ORSI



La mente umana è capace di generare orrori inimmaginabili. L’intera storia della nostra specie ne è costellata. L’uomo non ha mai risparmiato (né risparmia tuttora) atroci crudeltà verso i suoi simili, è però nei confronti degli animali che dà il peggio di sé. Uno degli incubi ad occhi aperti di cui
parliamo sono le fattorie della bile.

All’interno di queste strutture migliaia di orsi neri asiatici (Ursus thibetanus), ma anche orsi bruni e orsi del sole, vengono letteralmente spremuti per ricavare dalla loro bile l’acido ursodeoxicholic. La bile viene estratta con tecniche invasive e dolorose che causano gravi infezioni, come il free drippinng, il continuo sgocciolamento della bile dalla cistifellea indotto schiacciando i plantigradi due volte al giorno.

La speranza per questi animali gentili ha un volto e risponde al nome di Jill Robinson, fondatrice della Animals Asia foundation, associazione nata nel 1998 con l’obiettivo di porre fine alla crudele pratica delle fattorie della bile e di migliorare il benessere degli animali in Cina e Vietnam. La fondazione si occupa della liberazione degli animali, diffonde consapevolezza sulla loro situazione e dispone di un centro di recupero per gli orsi salvati che permette agli animali di vivere serenamente dopo le torture subite.

Fonte: www.lifegate.it