L’Associazione Animalisti Onlus, come promesso al dibattito tenuto nel Comune di Busto Arsizio il 15/04/14, ha proposto all’Università Insubria una collaborazione per attuare le alternative alla sperimentazione animale. Dopo aver legittimamente inviato la richiesta di atti ufficiali sulla
sperimentazione in corso sia al Comune che all’Univerità Insubria
stessa, quest’ultima ha dato diniego avanzando la difesa della privacy mentre il Comune di Busto Arsizio ha accettato la richiesta. Va quindi un plauso all’Amministrazione Farioli per la sensibilità dimostrata nei confronti degli Animalisti.
L’evento nazionale è stato organizzato per difendere i diritti di tutti gli animali sterminati
per inutili e crudeli esperimenti scientifici e in questa circostanza,
durante la conferenza tenuta dal palco saranno pubblicamente rivelati i
contenuti sorprendenti dei documenti che l’Università ha dovuto
consegnare alla
Associazione Animalisti onlus su richiesta.
Sarà ancora una volta sottolineata l’incongruenza degli stessi vivisettori dell’Università
Associazione Animalisti onlus su richiesta.
Sarà ancora una volta sottolineata l’incongruenza degli stessi vivisettori dell’Università
dell’Insubria
che in ambiti pubblici e politici negano l’esistenza di metodi di
ricerca alternativi mentre in ambiti scientifici, dove non possono
negarli, affermano di conoscerle.
La manifestazione prevede un corteo e un comizio dal palco di Piazza San Giovanni
Prenderanno la parola: Alessandro Mosso di Associazione Animalisti, Massimo Tettamanti – associazione I-Care, Gianmarco Prampolini – associazione, Andrea Cisternino – associazione IALPL, Alfredo Lio – Esperto scientifico, Valeria Roni – Ricercatrice scientifica e biologa, Roberto Montalbano – associazione PPA, Alessandra Di Lenge – Cani Sciolti, Edoardo Gandini – Diritto Internazionale Bruxelles, medici oncologi ed esperti in sperimentazione scientifica.
Gli attivisti contestano inoltre all’Università dell’Insubria la
collaborazione con la stessa ditta che, durante la seconda guerra
mondiale, schiavizzava prigionieri dei campi di sterminio di Mauthausen
per produrre il gas utilizzato nei campi di sterminio.
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