Rinchiusi ad ingrassare fino alla morte,
offesi continuamente dai nostri modi di dire, considerati esseri
sporchi e puzzolenti, i maiali non hanno mai avuto, per tutto il corso della loro esistenza, la possibilità di esprimere sinceramente e liberamente se stessi.
Avrebbero fin troppo da dire e da dirci e
forse a quel punto inizierebbero a decadere convinzioni
infondate che
il tempo e l’abitudine hanno reso solide e apparentemente
indistruttibili.
La notizia che la loro intelligenza supera di gran lunga quella dei cani e può essere paragonata a quella di un bambino di circa 3 anni è assolutamente vera, test e osservazioni lo hanno ampiamente dimostrato.
Un’intelligenza tale fa sì che il maiale
sviluppi una forte sensibilità nei confronti delle altre specie e della
propria; nutrono un profondo rispetto per se stessi, infatti, se solo
ognuno di essi potesse scegliere, riserverebbe per sé abitudini
quotidiane sane e salutari.
Il fatto che i maiali negli allevamenti siano costretti a rimanere sdraiati sui propri escrementi non significa che provino piacere nel farlo;
ciò che li rende felici piuttosto è un rifugio pulito da condividere
con i propri compagni.
Amano infatti la compagnia, gioiscono se
viene data loro la possibilità di giocare rumorosamente su un prato e,
come ama fare ogni cucciolo di ogni specie compresa quella umana, se
solo non venissimo ingabbiati già dalla nascita all’interno di rigidi
schemi e convenzioni sociali, i maialini diventano incontrollabili se
hanno la possibilità di saltellare sul fango e sporcarsi senza nessuna
preoccupazione.
Poiché ogni gravidanza può dar vita
anche a 15 piccoli, già dalla nascita questi animali sono abituati a
condividere spazi e abitudini, cominciando subito dalle mammelle: ognuno
di loro ne sceglie una e la tiene per sé fino allo svezzamento, come
fosse personale, in modo da cibarsi sempre dalla stessa ad ogni poppata.
Non è la dimostrazione di un profondo rispetto per gli spazi e le cose altrui?
È sorprendente che, mentre a noi uomini
il concetto di rispetto viene spiegato e insegnato, per i maiali è
semplicemente istintivo, non servono rimproveri e severi insegnamenti,
ce l’hanno già dentro e soprattutto lo mettono in atto senza alcuna
difficoltà.
Per loro il parto non è soltanto la
naturale e meccanica riproduzione, ma è un momento sacro ed è proprio
qui che i maiali mostrano tutta la loro delicatezza; la scrofa infatti,
scaduto il tempo della gravidanza, si apparta in un luogo confortante
per lei e per i piccoli che stanno per arrivare e le uniche ammesse
all’interno di quel luogo sono le scrofe che hanno precedentemente
partorito e che sanno come accudire e accompagnare la compagna
nell’emozionante ed elaborato processo di riproduzione.
Tutti gli altri vivono questo
meraviglioso momento dall’esterno, rispettano profondamente l’intimità
della compagna e si emozionano quando la nascita è avvenuta e i piccoli,
un po’ confusi, già cercano il loro latte.
E come ogni cucciolo che si rispetti, la
notte hanno bisogno di compagnia; tutti i fratellini, allora,
dormiranno stretti nello stesso posto per scambiarsi calore e conforto.
Forse un giorno permetteremo a questi
animali di vivere in natura; la loro vita sarebbe senza dubbio un
meraviglioso spettacolo! In una parte sperduta e stupenda del mondo
questo già succede: stiamo parlando della Pig beach, l’isola dei maiali felici.
Fonte: www.eticamente.net