Vacanze stupende, feste mirabolanti, cene sopraffine, amici fantastici e
una famiglia felice. Queste sono le “vite meravigliose” che molti
descrivono, in parole e immagini, sui social network, suscitando
ammirazione e magari anche invidia. Peccato che due volte su tre sia tutto falso, o meglio “pettinato” per risultare migliore di quanto non sia in realtà.
E' quanto sostiene una ricerca inglese condotta dallo psicologo Richard
Sherry, fondatore della Society for neuropsychoanalysis, che ha
appurato come il 68% dei profili degli utenti del social network
Pencourage “abbellisce, estremizza o falsifica direttamente gli eventi
della propria vita raccontati sui social media”. Una tendenza che
secondo lo studioso non è innocua, anzi: “L'abitudine di mostrare un'esistenza diversa da
quella reale può erodere l'identità personale”, avverte Sherry. “Voler sembrare migliori degli altri è nella natura umana, tuttavia questa competizione porta con sé il rischio di negare il nostro vero io al punto di falsificare la nostra stessa esperienza e di sentirci distanti da quello che ci è realmente accaduto”. L'estrema conseguenza di tutto ciò, sempre secondo lo studio inglese, è la cosiddetta “amnesia digitale”: chi ne soffre crede veramente che i fatti si siano svolti come raccontato sui social media, dimenticando quanto è successo nella vita vera. E solo un utente “bugiardo” su dieci, interpellato dagli psicologi, è poi riuscito a riconoscere che quella di internet era solo la propria personale e distorta versione dei fatti.
quella reale può erodere l'identità personale”, avverte Sherry. “Voler sembrare migliori degli altri è nella natura umana, tuttavia questa competizione porta con sé il rischio di negare il nostro vero io al punto di falsificare la nostra stessa esperienza e di sentirci distanti da quello che ci è realmente accaduto”. L'estrema conseguenza di tutto ciò, sempre secondo lo studio inglese, è la cosiddetta “amnesia digitale”: chi ne soffre crede veramente che i fatti si siano svolti come raccontato sui social media, dimenticando quanto è successo nella vita vera. E solo un utente “bugiardo” su dieci, interpellato dagli psicologi, è poi riuscito a riconoscere che quella di internet era solo la propria personale e distorta versione dei fatti.
Tra gli eventi più comunemente “pettinati” figurano le attività del
tempo libero (molti fingono di essersi divertiti in giro mentre non
hanno messo il naso fuori di casa), le amicizie, le vacanze e i successi
lavorativi. Quanto ai motivi che portano a imbellettare la propria
vita, i più diffusi sono il timore di “apparire noiosi” e
l'invidia per i post molto più eccitanti degli altri utenti. Sempre che
anche quelli non siano tutti finti.
Fonte: www.vita.it