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martedì 9 dicembre 2014

PELLE: ECCO PERCHE' NON COMPRARE O VESTIRE ABBIGLIAMENTO DI QUESTO TIPO

La pelle è uno dei prodotti che indossiamo abitualmente; borse, scarpe e giubbotti abbondano nei nostri guardaroba, per non parlare poi dei costosi divani che riempiono i nostri salotti e delle presidenziali poltrone finemente rivestite, simbolo di potere per uomini e donne in carriera.
Sarà forse l’abitudine, sarà che è una parola tanto usata quando si parla di abbigliamento, ma indossare la pelle animale non ci inquieta come accade, ad esempio, con le pellicce.
Fondamentalmente, però, il concetto è lo stesso, sia pelli che pellicce sono rivestimenti animali; è vero che il processo di produzione è completamente differente ma entrambi comportano gravi sofferenze per le vittime di quest’industria.
Molta della pelle in commercio proviene da scarti alimentari; ovviamente dell’animale macellato non
si butta via niente soprattutto se parti importanti possono fruttare molto denaro; ed è così che la pelle viene recuperata e venduta per subire un processo di lavorazione.
C’è poi l’industria della pelle vera e propria, quella che non è più uno scarto ma che proviene da animali allevati per questo preciso scopo.
Dobbiamo quindi spostarci nella parte orientale del nostro mondo e curiosare all’interno degli allevamenti della Cina e dell’India per rilevare dati importanti che ci riguardano molto da vicino.

In Cina la pelle prodotta proviene da pecore, cani e gatti; allevati per essere uccisi e scuoiati, non ricevono un bel trattamento a causa del fatto che, proprio in quel territorio, per ogni tipo di abuso sugli animali all’interno degli allevamenti non è prevista una punizione, non ci sono regole sulla base delle quali vengono stabilite procedure severe e rigide; poiché quegli animali sono merce a tutti gli effetti, quindi più simili ad oggetti che ad esseri viventi, si ritrovano in balia di operatori interessati soltanto alla quantità di lavoro da portare avanti.
Ed ecco un video di gatti schiacciati dentro gabbie minuscole lanciati sul pavimento dall’altezza del camion che li trasportava.
In India invece la pelle più richiesta e lavorata è quella delle mucche costrette a camminare per giorni interi fino al luogo della mattanza, trascinate con la forza come vediamo in questo video-denuncia e percosse ad ogni accenno di stanchezza.

Tornando in occidente, possiamo parlare ad esempio degli Stati Uniti che producono enormi quantità di pelle grazie alle mucche da carne e, precedentemente, da latte.
Una delle disumane procedure alle quali le mucche vengono sottoposte è l’estrazione delle corna, anche se un essere vivente distrutto dal dolore non è proprio uno spettacolo piacevole vedere.
In questo video una terribile sintesi del precedente racconto; guardiamolo, anche se può essere profondamente doloroso, ma vedere certe immagini è proprio ciò che ci fa riflettere e pensare.
Stiamo parlando del mondo in cui viviamo e non possiamo ignorare questa quotidianità; proviamo invece a conoscerla e ad impegnarci per cambiarla, sostituiamo la vera pelle con materiali più etici e mettiamo da parte la crudeltà.
Per avere un’idea delle aziende che non utilizzano capi in pelle leggete l’articolo Abbigliamento cruelty-free: la lista delle aziende non violente!

Fonte: www.eticamente.net