Quasi un mese fa un cavallo si
accasciava per le vie di Roma; era esausto e, sdraiato sulla strada, si
rifiutava di muoversi ignorando completamente i richiami dell’uomo al
quale apparteneva.
Era un lavoratore e svolgeva un servizio
in favore dei turisti portandoli di qua e di là soltanto con l’aiuto
della sua stessa forza, riusciva a trascinare una pesante carrozza come
fosse la normalità.
E in effetti per lui era davvero la
normalità, come per tutti gli altri cavalli che subiscono il medesimo
destino e per tutta la vita sostano accanto ad un marciapiede in attesa
di turisti troppo stanchi per poter camminare ancora sui loro piedi e
bisognosi di un aiuto per scoprire qualche altro angolo della città
comodamente seduti su quel mezzo di trasporto.
Ognuno di noi ne ha incontrati migliaia,
in ogni città, in ogni strada e in ogni stagione, soprattutto in estate
ma fondamentalmente tutto l’anno e a qualsiasi ora; ma siamo così
distratti e tanto abituati a vederli tra noi che quasi non ci facciamo
più caso, non sentiamo quasi più quella sensazione di fastidio che ci
pizzica dall’interno e ci fa venir voglia di protestare ma non capiamo
perché, perchè in quello che vediamo c’è qualcosa di sbagliato, lo
sentiamo, ma è complicato capire cosa.
Beh, di sbagliato c’è tanto, è sbagliato che il cavallo trasporti una carrozza,
è sbagliato che venga percosso affinchè si muova ed è sbagliato che i
turisti salgano lì sopra, ma il fatto che la società accetti
completamente questo sotto ogni aspetto forse rende quel fastidio, se
ancora lo sentiamo, molto strano, quasi fosse fuori luogo perché il
nostro mondo funziona così ed è stupido scontrarsi con le sue leggi,
sono ormai troppo radicate e saremmo ridicoli.
È proprio a questo punto che dovremmo
rimanere ben saldi per mantenere a tutti i costi la nostra convinzione,
pur sembrando ridicoli, esageratamente etici e pignoli, ce lo diranno in
tanti ma solo il fatto di sentire, anche leggermente, quel fastidio
alla vista di una botticella, significa che qualcosa di sbagliato c’è
davvero, e non stiamo esagerando, osserviamo solo la realtà e, piuttosto
che dimenticarla dopo un momento, la imprimiamo nella mente e ci
riflettiamo su, ed è proprio a quel punto che siamo capaci di diventare
critici e iniziamo a combattere contro una cosa che non riteniamo
giusta, con convinzione e forte motivazione.
Solo quando quel cavallo è caduto ed è
rimasto immobile è stato degnato di qualche sguardo in più, erano solo
curiosi, pochi davvero preoccupati, ma finalmente tutti si sono accorti
che, non solo il cavallo era gravemente esausto, disidratato, assetato e
affamato, ma sul suo corpo erano fin troppo visibili i segni del suo
lavoro.
Ovviamente gli animalisti sono insorti
ma non perché, come spesso si pensa, hanno voglia di far tragedie e ne
godono, ma perché ormai da troppo tempo è stata fatta più volte
richiesta a vari personaggi al potere di eliminare questo genere di
servizio che schiavizza palesemente esseri viventi e sostituirlo con
veri servizi, moderni e efficienti che, ad esempio, trasportano i
turisti su carrozze elettriche.
Fonte: ww.eticamente.net