Le disavventure, se non ci uccidono, ci fortificano.
Si sente spesso questo adagio quando si parla di persone che sono
riuscite a superare momenti difficili e a riprendere in mano la propria
vita nonostante tutto e tutti. E a volte questo concetto può sembrare
retorico, ma non è di certo il caso per Alessandro Bordini. Alessandro
ha ventotto anni, e quattro anni fa ha perso la vista in un incidente
mentre faceva paracadutismo.
Eppure, invece di abbattersi, lo scorso aprile è partito per un viaggio che definire epico è un eufemismo: sta
girando il mondo da solo, con l'aiuto di un Iphone e del suo bastone bianco, ma soprattutto della generosità dei suoi simili. Sì, perché il lungo giro che Alessandro ha deciso di intraprendere e che ha chiamato "Light the planet" (illumina il pianeta), ha proprio - fra i suoi obiettivi principali - quello di dimostrare che il genere umano è naturalmente propenso e pronto ad aiutare gli altri.
Eppure, invece di abbattersi, lo scorso aprile è partito per un viaggio che definire epico è un eufemismo: sta
girando il mondo da solo, con l'aiuto di un Iphone e del suo bastone bianco, ma soprattutto della generosità dei suoi simili. Sì, perché il lungo giro che Alessandro ha deciso di intraprendere e che ha chiamato "Light the planet" (illumina il pianeta), ha proprio - fra i suoi obiettivi principali - quello di dimostrare che il genere umano è naturalmente propenso e pronto ad aiutare gli altri.
Finora, fra Europa e Africa, Alessandro ha
viaggiato per venti paesi: Italia, Francia, Spagna, Marocco, Mauritania,
Senegal, Gambia, Guinea, sierra leone, Liberia, Costa d'Avorio, Ghana,
Togo, benin, Congo, Sudafrica, Mozambico, Zimbawe, Zambia, Malawi,
Tanzania. Adesso si trova a Zanzibar, in Tanzania, e l'idea è quella di
risalire in Egitto.
Il viaggio è partito ad aprile e il piano è di terminare a settembre 2014, quindi la strada da fare è ancora molta. Alessandro si muove a piedi, con taxi collettivi, in bus, in treno, in barca o nave e - quando proprio non può farne a meno – in aereo. Quando arriva in una città parla con la gente che incontra, cavandosela alla meglio con le lingue che conosce, spesso gli offrono ospitalità o tutt'al più alloggia in qualche albergo non troppo caro.
Il viaggio è partito ad aprile e il piano è di terminare a settembre 2014, quindi la strada da fare è ancora molta. Alessandro si muove a piedi, con taxi collettivi, in bus, in treno, in barca o nave e - quando proprio non può farne a meno – in aereo. Quando arriva in una città parla con la gente che incontra, cavandosela alla meglio con le lingue che conosce, spesso gli offrono ospitalità o tutt'al più alloggia in qualche albergo non troppo caro.
"Dopo l’incidente in paracadute – mi
racconta – sono rimasto in coma per due settimane. Poi mi hanno
somministrato morfina per mesi, per non sentire il dolore, me la sono
vista brutta. Quindi il fatto di aver solo, si fa per dire, perso la
vista, è stato qualcosa che ho accettato abbastanza bene. Appena sono
stato in grado di muovermi ho ricominciato a fare sport, in particolare
sci, snowboard e arrampicata, e poi mi è venuta l'idea del progetto
'Light the Planet'. Mi ci è voluto un anno per organizzare il tutto".
Alessandro tiene anche un blog in cui racconta i paesi che visita e la gente che incontra: www.lightheplanet.net.
Alessandro tiene anche un blog in cui racconta i paesi che visita e la gente che incontra: www.lightheplanet.net.
"La parte più
importante del viaggio sono gli incontri che faccio in ogni dove –
spiega – dalle città che visito ai mezzi di trasporto. La generosità della gente è incredibile, senza di essa questa splendida avventura non sarebbe possibile".
Fonte: www.affaritaliani.it
Questo è ciò che ho scritto poco fa ad Alessandro, spero che lo legga:
Fonte: www.affaritaliani.it
Questo è ciò che ho scritto poco fa ad Alessandro, spero che lo legga:
- Ciao Alessandro, ho saputo questa mattina del tuo progetto meraviglioso tramite il sito affaritaliani.it. Ti confesso che la cosa mi ha svoltato la giornata. Sono un giornalista e ti ho omaggiato di un po' di spazio sul mio blog personale. Trovi l'articolo al seguente link: http://alessiobacchetta.blogspot.it/2013/08/alessandro-bordini-il-cieco-che-gira-il.html#more
Ti confesso di essere particolarmente attratto dalla tua idea, corredata tra l'altro dal tuo blog/sito le cui frasi e i cui aggiornamenti credo andrò a vedere in più di un'occasione.
Da anni sono un convinto assertore di un approccio positivo e arrembante verso la vita, sulla possibilità/necessità di focalizzarsi su quello che funziona, sullo trovare il lato virtuoso delle disavventure.
Beh è innegabile che una persona come porta alla massima potenza questi concetti.
Sono ben felice oggi di "ridisegnare il mio animo" con il tuo esempio di vita.Con infinita stima.
Alessio.