Diego Bianchi, in arte Zoro, si lancia in una nuova avventura: il
cinema. Il blogger, che quest’anno si è fatto conoscere dagli
appassionati del grande schermo con la trasmissione Gazebo, esordisce
come attore e regista nel film “Arance e martello”.
Prodotta dalla Fandango e Rai Cinema, la pellicola – come Zoro ci ha
abituato – è un metafora della situazione della sinistra italiana. Ed è
ambientato, ancora una volta, nel quartiere dove Diego è cresciuto e
vive: Roma, San Giovanni, tra via La Spezie a via Taranto.Prodotta dalla Fandango e Rai Cinema, la pellicola – come Zoro ci ha
Nel cast. oltre allo stesso Zoro, troviamo Ilaria Spazia, Francesca Antonelli ed Emanuel Bevilacqua.
Tra mercato e sezione
Tra mercato e sezione
È
infatti ambientato tra il mercato rionale di via Orvieto e la sezione
del Pd di via La Spezia. Il primo è uno dei tanti mercati rionali che
vive sempre in bilico tra riqualificazione e chiusura. La seconda è la
vecchia sezione del Pci che Zoro ha frequentato per tanti anni (è stato
tra i fondatori del circolo della Fgci Woody Allen).
Tutto in un giornoZoro prende spunto proprio da un esercente
del mercato di via Orvieto che dice “se chiudono il mercato, scoppia la
rivoluzione”, per raccontare – ancora una volta – la distanza che c’è
tra la sinistra italiana e il paese reale.
E Arance e martello si svolge tutto in un giorno del 2011 con la solita ironia e ilarità cui Zoro ci ha ormai abituati.
E Arance e martello si svolge tutto in un giorno del 2011 con la solita ironia e ilarità cui Zoro ci ha ormai abituati.
La reazione alla raccolta firme
“Avevamo Berlusconi presidente
del Consiglio, Alemanno sindaco di Roma, senza dimenticare la Polverini
presidente della regione, non ci siamo fatti mancare niente. Già fare
politica non ti rende fico, in quel periodo per un militante di sinistra
il livello di impopolarità era altissimo. L’elemento narrativo è che
nel 2011 la sezione del Pd prese un’iniziativa originale, che trovai
esilarante: la raccolta di 10 milioni di firme per far dimettere
Berlusconi. Ci mobilitammo, firmammo tutti, sapendo benissimo che non
sarebbe servito a niente. Ecco, il film racconta la giornata in cui il
mercato reagì all’iniziativa”, ha raccontato Zoro in un’intervista a La
Repubblica..
Fonte: www.ilsalvagente.it