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Continua l'intervista del vostro blogger con Lailly.D., stimolante poetessa in virutuoso bilico fra due unversi, quando i fenomeni esterni vanno ai fiori d'arancio con introspezione, anima, sogno.
Ilaria anche questa volta si mette a nudo mostrando la sua personalità variopinta ed multiforme.
Lailly, continua come vuoi la chiacchierata.
Chi fosse
interessato alla mia arte, può seguirmi e tenersi aggiornato nella mia pagina
facebook
Lailly.d:
https://www.facebook.com/Laillyd
o contattandomi
alla mail : illy.d@vodafone.it
Ringrazio
nuovamente per questa piacevolissima intervista, un saluto ai lettori
e un grazie di cuore a chi crede in me e mi sostiene; vi ricordo la mia frase simbolo:
"ESSERE CAPACI
DI ESSERE".
So che potrebbe sembrare una
domanda superficiale, è anche vero che sono attratto da quanto sto
per chiederti: un poeta come si pone quando esce «in borghese» e
nelle pause fra i suoi scritti? Quando sei in giro nel mondo e fra
la gente, stacchi la spina o ti arrivano spunti da utilizzare poi
artisticamente?
No non lo è
affatto.
Un artista, e il
poeta rientra in quella categoria, non ha divisa, veste la sua
pelle, dalla quale non si separa mai, vive con l'anima esposta,
dove la sensibilità fa da padrona, i suoi sensi sono reperibili
24/24 h, è un attento osservatore, con una particolare predilezione
per i dettagli, basta un non nulla per scatenare una grande
ispirazione.
Io stessa spargo
aforismi ovunque e nei posti più impensati, appena mi scatta il
pensiero lo scrivo dove capita, sulla mano, sul foglio, sul telefono,
addirittura a volte, mi capita di svegliarmi nel cuore della notte
per scrivere, la mia casa è invasa da foglietti!
Prendo spunto da
ciò che provo, che vivo, o che rilevo osservando le persone, da
certe espressioni, dai gesti, m'immedesimo, immagino, insomma, i
miei pensieri non si fermano mai, sono sempre in fermento, la mia
mente è simile ad una strada trafficata nelle ore di punta, e chi mi
conosce, sa bene cosa intendo dire, quindi a volte non è facile
stare al fianco di un artista, vive in tempi e dimensioni differenti
e l' ispirazione non viene a comando e va colta quando decide di
arrivare.
Tempo fa intervistai per il
giornale in cui lavoro il presidente di un'associazione di poesia.
Mi disse che quest'arte, per penetrare nella società reale, deve
tuffarsi sui sentimenti quotidiani, sui problemi concreti, senza
arrovellarsi su istanze distanti dalla gente comune. Sei d'accordo?
Sì, sono
pienamente d'accordo; io stessa parlo nei miei aforismi di arte di scorci vita reale, sentimenti comuni, come l'amore, il dolore,
la felicità, sicuramente, la differenza sta nello stile e a quante
tracce di sé, si è in grado di lasciare all'interno della propria
opera e a ciò che di conseguenza si riesce poi a trasmettere a chi
legge.
Un artista deve
saper lasciare il profumo della propria essenza, lasciare impronte
percettibili della propria anima, deve stimolare, colpire i sensi e l'immaginazione del lettore.
Il creare
rappresenta una vera e propria sorta di concepimento.
Alla persone piace
rispecchiarsi, immedesimarsi, emozionarsi, capire che non sono le
sole a provare certi stati d'animo o a trovarsi in determinate
situazioni.
"L'artista è
il chirurgo dell'anima, le sue opere la cura".
A tuo parere come è possibile
proteggere i propri scritti (o comunque il frutto della propria
creatività) dalla torrenziale comunicazione ed esposizione che
anima il web? Insomma il web serve per promuoversi, ma può
rivelarsi un'arma a doppio taglio.
Esatto, la
possibilità di farsi conoscere tramite il web è altamente
potenziata, ma esiste il rovescio della medaglia e dico che
proteggersi è impossibile, è talmente vasto che risulta
incontrollabile.
Mi è capitato di
trovare link con aforismi miei, firmati da altri;beh io mi arrabbio
molto, perché ogni creazione possiede un nome un cognome, un'anima, quindi non lascio perdere assolutamente, anche perché oltre
ad averle concepite, sono protette da diritti d'autore.
Trovo veramente
disgustoso rubare i pensieri, le emozioni, gli stati d'animo, è
come se fosse un furto di un frammento di me stessa, in più è una
questione di rispetto e di intelligenza.
Che ruolo ritieni possa avere la
poesia oggi nella formazione evolutiva degli studenti? Io credo che
il tradizionale studiare a memoria non faccia che appesantire il
cervello dei bambini (un po' come le date in storia) e li allontani
dalla poesia.
La staticità
dell'istruzione italiana penso sia deleteria; ho tre figli che
vanno a scuola e stanno facendo lo stesso programma scolastico di
quando la frequentavo io, quindi penso che non vi sia stata molta
evoluzione e come ben sappiamo la staticità è noia. Sì è vero, la
storia ci insegna il passato e a non ripetere gli stessi errori, la
poesia è cultura, ma siamo fermi alle stesse cose di vent'anni fa; i giovani hanno bisogno di freschezza, di stimoli, di
contemporaneità, poi si sa, le cose quando vengono imposte non sono
mai apprezzate come si dovrebbe.
L'imparare a
memoria non porta a nulla, stimolare la mente è il miglior
insegnamento, perché ognuno di noi può essere dotato di un'inconsapevole creatività o genialità.
Non posso asserirlo con esattezza
assoluta, ma credo tu abbia una concezione precisa della religione.
Perché la religione è sempre riuscita nei secoli a influenzare
così pervasivamente le vite di tanta gente?
Premetto che
rispetto rigorosamente qualsiasi religione, ma ho la mia personale
idea riguardo a ciò. Sarà perché sono cresciuta in una famiglia
che mi ha insegnato ad essere me stessa e ha fatto tutto il possibile
perché così fosse, sarà perché non amo nessun tipo di "appartenenza ad un qualcosa", sarà per un mio lungo percorso
individuale che sono arrivata a pensare fermamente che la forza è
insita in noi stessi, il resto è solo un palliativo per rendere la
realtà meno amara.
Credo che sia
necessario amarsi alla follia per poter donare amore al prossimo, che
dobbiamo essere in grado di evolverci ogni giorno, di sbagliare per
capire. Io non ho bisogno di regole imposte da "chissà chi" per
vivere, o per trovare supporto o aiuto. L'essere umano è dotato
di tutti gli strumenti necessari per affrontare qualsiasi situazione,
è naturalmente "equipaggiato" per farcela da solo ed ha la
grande capacità di adattarsi senza bisogno di appartenere a nulla,
se non in primis a se stesso.
Ti rispondo alla
seconda parte con un pensiero di Freud che condivido pienamente e che
riassume ciò che penso riguardo al ruolo che ha avuto nel tempo e
che ha tuttora la religione:
"La religione è
un narcotico con cui l'uomo controlla la sua angoscia, ma ottunde la
sua mente".
Ritieni che la felicità di un
individuo si ottenga virando verso morigeratezza e sobrietà o
spingendo l'acceleratore su piacere o eccessi?
Essendo un'estremista, come dicevo prima, io vivo o per eccesso o per difetto,
non conosco vie
di mezzo e nemmeno le voglio conoscere. L'
importante è avere rispetto delle persone vicine e non, ognuno
deve vivere come meglio crede, secondo i propri canoni personali,
secondo la propria
indole; ritengo che questo argomento sia
estremamente soggettivo.
Dimmi qualcosa che non ti ho
chiesto ancora.
Non mi hai chiesto
quali sono i miei miti, i miei ispiratori e quali sono i progetti
futuri.
Per quanto
riguarda il primo argomento, avrei l' impossibile desiderio di far
tornare dal passato alcuni in particolare e poter confrontarmi con
l'anticonformismo ribelle di Cecco Angiolieri, con l'eccesso
dell'attualissimo dandy per eccellenza Oscar Wilde, viaggiare tra
l'inconscio con Freud, deliziarmi dell'eccentrica follia di
Salvador Dalì e di scontrarmi con la nuda e cruda schiettezza di
Charles Bukowski.
Sogni ribelli e
irrealizzabili a parte, vorrei parlare dei miei progetti futuri, ci
sono in vista altre interessanti collaborazioni ancora top secret.
Tra qualche mese l'uscita del mio libro, il quale
sarà una raccolta di miei aforismi e poesie molto particolare, dove ogni
dettaglio, sia nelle fattezze che nel contenuto, ha un suo grande e
importante perché.
La copertina è stata disegnata esclusivamente per me da Valeria Monti, che voglio personalmente ringraziare.
La copertina è stata disegnata esclusivamente per me da Valeria Monti, che voglio personalmente ringraziare.
Sarà un libro a
tiratura limitata di cui alcune copie con numero di serie, dove offrirò sì, un viaggio tra i mei pensieri, ma conterrà anche un cd,
dove i brani musicali sono stati interamente creati, curati e ideati
dal mio compagno musicista di quest'avventura, Mirco Fantuzzi,
ossia mio figlio. Lui ha fatto piacevolmente subire ai miei
aforismi e alle mie poesie una splendida metamorfosi.
Si tratta quindi
non solo di un semplice libro, ma di qualcosa di più, contiene
innovazione, due anime, musica e tantissima passione, oltre a
rappresentare materialmente un mio Sogno.
Per ora non posso svelarvi
altro, vi rovinerei la sorpresa.