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venerdì 27 giugno 2014

CELLULARI E TUMORI: UNA NUOVA RICERCA

Tumori e cellulari: sono anni che ricerche su ricerche affermano che i cellulari, se usati frequentemente e per anni possono, possono causare un cancro. Ora uno studio francese è molto più diretto: perché il cellulare provochi un tumore al cervello è sufficiente usarlo già solo per mezz'ora
La ricerca, che è stata condotta dai ricercatori d'Oltralpe dell'Unità di epidemiologia e prevenzione (Isped) dell'Università di Bordeaux e pubblicata su una rivista scientifica, suggerisce che utilizzare il telefono cellulare per soli trenta minuti al giorno
raddoppia il rischio di tumore al cervello.

LO STUDIO - Per arrivare a concludere che un uso intenso del telefonino mette a rischio il cervello, i ricercatori hanno esaminato 253 casi di glioma e 194 casi di meningioma riportati in quattro dipartimenti francesi (contee) tra il 2004 e il 2006.
Questi pazienti sono stati confrontati con altri 892 soggetti facenti parte di un gruppo di controllo o individui sani presi dalla popolazione generale, per individuare eventuali differenze tra i due gruppi.
Ebbene dal confronto è emerso che il rischio era più elevato tra coloro che hanno usato in modo assiduo il cellulare, mentre ne erano più esposti coloro che avevano usato il telefonino per lavoro, con una media di uso di cinque anni.
I ricercatori di Bordeaux hanno così trovato che le persone che hanno usato il loro cellulare o smartphone per più di 15 ore al mese, in cinque anni in media, avevano tra due e tre volte un maggiore rischio di sviluppare dei tumori rispetto alle persone che avevano utilizzato il proprio telefono cellulare molto più raramente.
"È difficile, nel caso, definire il livello di rischio – dicono i ricercatori – in particolare perché la tecnologia della telefonia mobile è in continua evoluzione. La rapida evoluzione della tecnologia ha portato a un notevole aumento dell'uso di telefoni cellulari e una diminuzione parallela di onde radio emesse dai telefoni stessi. Saranno dunque necessari studi che tengano conto di questi recenti sviluppi, consentendo l'osservazione di potenziali effetti a lungo termine".
Insomma molte delle analisi fatte in questi anni, forse da che cellulare esiste, non hanno mai definitivamente chiarito se c'è o no una correlazione con il rischio cancro. "Il nostro studio è parte di questa tendenza, ma i risultati devono essere confermati", conclude Isabelle Baldi, dell'Università di Bordeaux, e coautrice dello studio.
Fonte: www.greenme.it