Insound: un’organizzazione di eventi capace di portare tra
Torino (Chalet) e Santhià alcuni fra i nomi più altisonanti e meritevoli dell’hardstyle
e dell’hardcore mondiale. Sempre zelante e a rotta di collo il lavoro di uno
staff formato da ragazzi sì giovani ma accorti, operosi, uniti e colmi di
passione. In questo gruppo lavora anche Psyco MC, che da qualche tempo è
diventato uno dei due vocalist di peso sul main stage. Una promozione che lo
rende orgoglioso e onorato da un lato e che dall’altro lo responsabilizza per
fare sempre meglio; la stagione è infatti ancora lunga ma l’entusiasmo è ben
lungi dall’esaurirsi.
Giuse ha risposto alle nostre domande con il sorriso sulle
labbra durante la nottata di sabato 25 gennaio allo Spazio A4 di Santhià.
Raccontami come hai iniziato a diventare vocalist nelle
serate in
discoteca.
Tutto partì per scherzo a 17 anni con un amico a casa tanto
per passare un po’ di tempo e fare qualcosa di diverso; sono arrivate poi le
festicciole con le prove generali e le prime esperienze. E’ stato poi decisivo
fare il pr per Insound e iniziare a vocalizzare. Tutti sono djs, volevo distinguermi;
prima di conoscere i vocalist che già lavoravano qua, entravo come cliente
appassionato di queste musica.
E’ innegabile che Insound di cui fai parte sia una delle più
importanti a livello nazionale; qual è a tuo parere la vostra formula di
successo?
Racchiude i gusti musicali di moltissime persone che amano
certi generi, li hanno visti crescere e ci tengono a supportarli. Poi c’è un
clima famigliare in cui tutti, quando entrano, si sentono liberi di proporre e
questa è un’ottima cosa.
Chi si riconosce in filoni come hardstyle e hardcore, almeno
una certa parte, parla di stile di vita connesso; a tuo parere esiste questo? E,
se sì, in cosa consiste?
Sì e infatti a volte in serata dico che non è solo musica ma
un vero stile di vita: certe cose devi sentirtele dentro, come un taglio di
capelli diverso, un piercing particolare, una musica più aggressiva rispetto
alla media. Tutto questo suscita in te determinate cose e diventa appunto uno
stile di vita in cui ti rispecchi. Per il resto non ci sono particolari
rivalità con altri tipi di pubblico, non sono un polemico perché ognuno sceglie
quello che più gli piace.
Come organizzi la serata? La prepari?
Per la mia mansione non ho una programmazione precisa,
preferisco andare sul posto e vedere quello che riesco a trasmettere. Studio un attimo la location e mi metto d’accordo con il dj; il
vocalist è l’accompagnamento alla musica e, in base a quello che viene proposto
a livello musicale, tu ti adegui. E allora porto sullo stage quello stile di
vita che dicevamo.
Ritieni che il pubblico dei suoi hard sia unito? Muovi una
critica, se c’è, alle persone che vengono alle vostre serate.
Non mi sento nessuno per poter criticare; credo che tutti
veniamo a queste serate per lo stesso scopo, per godere della nostra grande
musica.
Tu abiti a Santhià; come mai tante città medio/piccole non
riescono a proporre ai ragazzi una vita notturna degna di questo nome?
Purtroppo non c’è troppo da dire per la mia città: fino a
quattro anni fa era completamente un altro paese, era tutto movimentato, ogni
volta che uscivi sapevi che avresti trovato sempre qualcuno. Oggi è un
mortorio, ha vissuto un declino pazzesco; è una questione di gestione delle
priorità, noi giovani siamo stati tralasciati ultimamente. Noi poi abbiamo
smesso di uscire nel paese, si è persa l’unione fra la gente.
Quali sono gli artisti in ambito hardstyle e hardcore che
apprezzi di più?
Non ho preferenze di singoli artisti; io sono appassionato
della musica e non sto troppo a guardare questo e quello. Tra l’altro mi muovo
molto fra i generi, sento un po’ di tutto fra minimal, rap, commerciale, latino/americano,
dance; non sono un tecnofolle, come si diceva fino a poco tempo fa.
Fai finta che io sia uno che odia la tua musica e non la
conosce; prova a convincermi della sua bontà.
Prima di giudicare una cosa, devi viverla, ci devi avere a
che fare e lascia aperto il pregiudizio. Magari ti invito anche alla serata e
poi valuti tu.
Dimmi qualcosa che non ti ho chiesto in quest’intervista.
Magari i progetti futuri: ultimamente ho avito dei
progressi, sono al secondo posto tra i vocalist di Insound; c’è la voglia di
fare di più, di meritare questa fiducia e di andare sempre più forte in questo
ruolo.