Leggo sempre più spesso di ricerche scientifiche che attestano i danni che la tecnologia, e in particolare l'emissione di radiazioni delle reti di connessione per cellulari e pc, può infliggere alla salute di tutti noi. Non mi sono fatto un'idea precisa delle reale entità di tali criticità, anche se pare ormai pacifica la nocività di un'esposizione prolungata alle connessioni di rete degli smartphone e di un loro scorretta utilizzo.
Immagini fortissime come quella qui accanto, sebbene forse innervate di terrorismo psicologico, quanto meno inducono i consumatori (noi) a prevenire effetti collaterali a questo flusso inarrestabile e massivo di onde che ci troviamo intorno e che oggi rappresenta né più né meno un
tipo di inquinamento come quello atmosferico e acustico.
Ai più perplessi e menefreghisti ricordo che diverse ricerche hanno evidenziato che i danni ovviamente non si vedono nel breve tempo ma a lungo andare. E che per questi danni si parla di tumori, epilessia, aumento di malattie del sistema nervoso, aumento di ritardo mentale, incremento di malattie immunitarie e rischio per il fegato.
E che, parrebbe, il tipo di connessione più pericolosa sia quella WI-FI che ormai troviamo in molte case private e locali di svariato genere.
Insomma, attendendo una formalizzazione del protocollo scientifico in
merito, tanto vale mettere in pratica quelle elementari regoline che ci
possono forse combattere, anche perché l'alternativa sarebbe quella di
provarsi di smarthphone e pc personali, cosa alquanto difficile se non
impossibile.
Il sito Tuttogreen ha diramato un utile prontuario, consistente in dieci consigli pratici:
1) Non fare usare i telefoni cellulari ai bambini, se non in caso di
emergenza. Tollerati gli SMS, ma meglio ridurre anche quelli. In Francia,
non a caso è stata vietata la pubblicità di telefoni cellulari rivolta ai
minori di 14 anni;
2) Utilizzare sempre gli auricolari con cavo (non quelli wireless). Anche l'uso del vivavoce è consigliabile;
3) In caso di presenza di poca rete o di mancanza di campo, non
effettuare chiamate. In questi casi sarà necessaria più radiante con
conseguenti maggiori radiazioni;
4) Usare il cellulare il meno possibile in movimento, come ad esempio in
treno e in automobile. Il rischio costante di diminuzione del segnale
aumenta in questi casi l'emissione di radiazioni;
5) Non tenete il cellulare vicino all'orecchio o vicino alla testa in
fase di chiamata, quando le radiazioni sono più forti. Fatelo semmai dopo aver
atteso la risposta;
6) Non tenete il cellulare in tasca dei pantaloni, nel taschino della camicia o nella giacca che indossate;
7) Cambiate spesso orecchio durante la conversazione e soprattutto riducete la durata delle chiamate;
8) Utilizzate il più possibilele, quando potete farlo, la linea fissa non
wireless, oppure strumenti di instant messaging come Skype o similari;
9) Non addormentatevi mai con il cellulare vicino alla testa, ad esempio usandolo come sveglia;
10) Scegliete sempre modelli che abbiano un basso valore di SAR (tasso di assorbimento specifico delle radiazioni).
Interessante e per certi versi illuminante il servizio de Le iene di qualche tempo condotto da Matteo Viviani con un esperimento sorretto da medici sulla prolungata esposizione alle telefonate con gli smatphone.