Con lo scopo di avvicinare due culture così
diverse come quella italiana e quella cinese, un ragazzo di Lecco che
studia a Pechino ha raccolto decine di baci da sconosciuti nella
capitale cinese, semplicemente scrivendo su un cartello “Kiss me, I’m
Italian”. Lui si chiama Andrea Ponzoni (nella foto), ha 25 anni ed è
laureato in mediazione culturale e lingua cinese. Attualmente si trova a
Pechino per frequentare un corso alla BLCU (Beijing language and dulture university) ed ha voluto fare un esperimento per cercare di avvicinare due culture agli antipodi come quella italiana e quella cinese.
Un paio di settimane fa, Andrea si è collocato in
mezzo ad una strada affollata con un cartello sul quale era scritto
“Kiss me, I’m Italian” (“Baciami, sono italiano”), mentre due amici
cinesi, che studiano presso la sua stessa Università, riprendevano la
scena.
Secondo la cultura tradizionale cinese, l’atto
scambiarsi un bacio o un gesto d’affetto in pubblico è considerato
disdicevole e inappropriato, perciò la sua richiesta di un bacio non era così scontata come potrebbe apparire a noi occidentali.
“L’esperimento è stato fatto presso Wangfujin (Pechino)”, ha raccontato Andrea. “L’idea
mi è venuta in mente dopo aver visto “Kiss me, I’m Irish” e “Kiss me,
I’m Spanish”, due video virali che invitano a riproporre la stessa scena
in versione multinazionale. Per il girato sono stato aiutato da un paio
di amici cinesi che studiano arte nella mia Università. Mi hanno
aiutato nelle riprese e nello spiegare alla gente cosa stavo facendo”.
“Le riprese sono state fatte in un paio d’ore circa”, ha spiegato. “La prima mezz’ora è stata frustrante perché non potevo prevedere la reazione dei passanti, ero un po’ agitato e per questo non ho contato i baci. A fine riprese, pensavo di averne ricevuti una decina. Invece è andata molto meglio”.
L’esperimento, infatti, è andato così bene che il video di Andrea è diventato virale:
le persone più anziane scappavano a gambe levate di fronte alla
richiesta di un bacio in pubblico, mentre i più giovani, dopo
un’iniziale riluttanza, facevano la fila per baciarlo sulle guance e
farsi riprendere.
Ma, come sempre in questi casi, i più spontanei ed entusiasti sono stati i bambini. I piccoli si sono divertiti da matti e spesso tornavano da Andrea più di una volta.
Per Andrea si tratta di un bellissimo ricordo da aggiungere alle altre esperienza positive del viaggio in Cina: “Sono
venuto a Pechino per continuare gli studi della lingua cinese. Sono
partito a settembre e tornerò verso fine gennaio 2014. Pechino ha tutti i
comfort che un ragazzo della mia età potrebbe richiedere: contatti con
persone di culture diverse, costi contenuti, un sistema di servizi
pubblici perfetto. Mi trovo molto bene”.
Fonte: www.buonenotizie.it