Il «Perversion file»: questo è il
nome affibbiato all'esaustivo documento che svela al mondo una
terribile verità e rischia di compromettere la vita a un ingente
numero di persone. Vi sono contenute le prove relative agli abusi
sessuali compiuti da molti capi scout ai danni di bambini e ragazzi
americani iscritti alla nota organizzazione. E non sono numeri da
poco: in questo dossier
ormai di pubblico dominio e che consta di 14
mila pagine, vengono accusati 1.200 scout per una quantità
imprecisata di vittime. E, è opportuno evidenziarlo, si tratta di un
atto che coinvolge dalla parte degli aguzzini anche i vertici apicali
della «Boy scouts of America», i quali, pur venendo a conoscenza
dei fatti, non sporsero mai denunce coprendo anzi i carnefici. E'
stato il Los Angeles times ad entrare in possesso delle famigerate
carte che inchiodano questa organizzazione che coinvolge circa 4
milioni di americani e che ramifica i suoi accoliti in tutto il mondo
Italia compresa (per un totale di 40 milioni di unità). I dirigenti,
a quanto pare, avrebbero spinto alle dimissioni i colpevoli,
allontanandone alcuni mistificando le cause dell'epurazione, ma
stendendo un velo di omertà e lavando, come si suol dire, i panni
sporchi in famiglia.
Impossibile non pensare ai casi di
pedofilia che scossero tempo fa il Vaticano e che, è corretto
scriverlo a chiare lettere, non sollevano da colpe l'attuale
pontefice (che mai denunciò crimini di cui seppe). Insomma cambia
l'ordine degli addendi ma il risultato non cambia: in entrambi i
gruppi qualcuno, per non rovinare il «buon» nome della casa, celò
la realtà.
Ma i nodi vengono al pettine e la
notizia del «Perversion file» (nome decisamente sintomatico della
gravità del discorso) preconizza scenari futuri all'insegna di
processi e avvocati alacremente impegnati nella difesa degli abusati
e nell'accusa a chi violentò.
Il discorso si può allargare alla
deriva etica di cui si macchiano alcune persone che, elevate a
posizioni istituzionali, esercitano pressione e potere nei confronti
dei loro sottoposti. E lo scoutismo, apertosi nel 1907 come movimento
non politico da Robert Baden-Powell, riceve uno scossone terribile.
Basato non solo sulla non violenza ma anche su una pedagogia per i
giovani connessa a un civismo responsabile morale, fisico e
spirituale, non comprende nel suo statuto filosofico di certo l'abuso
sessuale quale presupposto da sposare.
E il suo fondatore probabilmente si
starà rivoltando nella tomba constatando che le organizzazioni,
funzionanti sulla carta, talvolta vengono rovinate dagli uomini e dai
loro vizi.