THE READER - A VOCE ALTA
Regia: Stephen Daldry
Anno: 2008
Durata: 124'
Genere: drammatico
Voto: 7
Trama:
Anni '50: un
giovane studente delle scuole superiori di nome Micheal (David Kross)
viene soccorso mentre sta male in una giornata di fitta pioggia da
Anna (Kate Winslet), donna matura e impiegata in ferrovia. Con lei,
così solitaria e algida, il giovane comincia a stabilire un'intensa
relazione sessuale tanto da evitare i coetanei. I due si ritrovano
anni dopo quando lui, già grande e studente di legge, in compagnia
del professor Rohl (Bruno Ganz), assistono al processo a carico di
lei poiché membro della SS. Micheal, durante la mezza età (Ralph
Fiennes) non ha perso la memoria di quell'estate di svezzamento alla
vita.
Recensione:
Sulla carta
funziona tutto alla perfezione in questo lavoro del regista di «Billy Elliot» e «The hours»: una storia sontuosa (tratta dal libro
omonimo di Bernhard Schlink del 1958), le recitazioni adeguatissime,
le componenti filmiche portate ad un livello elevato. E le varie
lusinghiere nominations nonché il premio Oscar tributato alla
Winslet certificano un'attenzione di pubblico e critica decisamente
positiva.
Eppure qualcosa
scricchiola
soprattutto laddove le scelte si fanno programmatiche,
esplicative e inclini a indirizzare occhio e cuore dello spettatore.
In particolare nella seconda parte le dinamiche sembrano forzate e
impacchettate con uno strano retrogusto «americano» nonostante la
produzione sia inglese.
Senza contare
alcune incongruenze: in pochi forse l'hanno notato, ma come è
possibile che i due protagonisti, tedeschi, si leggano dei libri
scritti in inglese? E ancora: la Anna-Winslet impara a leggere
partendo dal significato dell'articolo inglese «the» attribuendogli
il significato di «la» quando anche i sassi sono a conoscenza del
fatto che con esso si può intendere anche «il».
Ciò detto, si
tratta di qualcosa che non può che catturare; la prima parte, che rimane più sobria e riuscita, già dall'inizio
mostra ottimi frutti con un rapporto fecondo fra un bravo Kross e una
Winslet praticamente divina nell'incarnare una donna che dalla vita
non chiede molto e che agli altri non dà molto. Dimessa e sensuale,
accoglie le virginali grazie del giovane in un rapporto esclusivo che
seduce; si dovette tra l'altro attendere che Kross diventasse
maggiorenne per sostenere l'audacia di alcune scene erotiche, così
come inizialmente Nicole Kidman avrebbe dovuto rivestire quella
posizione.
Fiennes si offre da grandissimo performer qual è: virtuosamente rigido,
misurato, compassato, decisamente calzante in volto e postura per questo
intellettuale deluso dalla vita, stanco, segnato dal ricordo di
un'adolescenza in cui ha disimparato a relazionarsi con gli altri.
Poi la storia si
dipana in modo più articolato e non senza intoppi; certo è che
Daldry sceglie volti e tempi in maniera perfetta, alzando il livello
patemico fino quasi alla commozione. Ma lo fa in modo troppo
costruito fino a un finale che, se da un lato si fa portatore di
pregevoli significati sotto il profilo storico-culturale, dall'altro
rimane impostato e freddo.
Buona anche la
prova di Bruno Ganz, attore dal volto incredibile e dall'espressività
marcata; e anche di Lena Olin, decisa nel suo sguardo sensuale.
Se vi è un
aspetto per cui da solo «The reader» va assaporato, è la magica
riproposizione nel presente del passato. Non solo molto di ciò che
siamo oggi è debitore di come fummo in passato, ma le
persone che anni addietro hanno caratterizzato le nostre emozioni
restano in mente in modo irrefutabile. Anche perchè l'adolescenza è
periodo di tale turbinio e subbuglio, che alcune esperienze vengono
enfatizzate a dismisura.
Il film tratta
poi di altre tematiche esaudendole più o meno tutte sebbene non con
la profondità che si addice alle opere con O maiuscola. Ad esempio
il rapporto fra ebrei e tedeschi, fra due popoli e due religioni dal
rapporto burrascoso, rimane pennellato per le intenzioni e
l'estetica, ma non del tutto risolto.
Da sottolineare invece la pregnanza del senso di colpa come asse portante.
«The reader»
vanta un pool di produttori di grido come Anthony Minguella, Sydney Pollack, Bob Weinstein, Harvey Weinstein.