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domenica 7 ottobre 2012

IMMATURI - IL VIAGGIO

IMMATURI - IL VIAGGIO
 
Anno: 2012
Durata: 100'
Genere: commedia 

Voto: 7
Trama:
Dopo essersi ritrovati per affrontare gli esami di maturità vent'anni dopo, gli “immaturi” decidono di organizzare quel famoso viaggio di fine scuola che non avevano fatto da ragazzi. La meta prescelta è l'isola di Paros, Grecia, nella cui splendida cornice paesaggistica vivranno nuove avventure mostrando a volte forza, a volte debolezza, alla ricerca di quella “maturità” per molti loro non arriverà mai.

Recensione:
Il primo capitolo di "Immaturi” costituì lo scorso anno un piccolo-grande caso nel nostro panorama cinematografico. La pellicola incassò 16 milioni di euro registrando un notevole gradimento di pubblico. Tali altisonanti risultati, confortati anche dal
termometro valutativo di facebook (il gruppo conta circa 30.000 iscritti), ha indotto la Medusa film e il produttore Marco Belardi a reclutare di nuovo il regista Paolo Genovese e il cast quasi per intero affinchè si girasse il sequel.
Se già nel primo si intravedevano sì un appeal che strizzava l'occhio al grande pubblico e uno scheletro alquanto esile imperlati però da una qualità discreta, in "Immaturi – il viaggio” non solo si conferma l'adeguata falsariga, ma si compiono dei passi maggiori in vari ambiti.
Parametro principale per valutare la bontà del film il congruo lavoro di definizione dei personaggi. Genovese, per cui la Medusa di era già occupata de “La banda dei babbi Natale”, evidentemente ha svolto con i suoi attori un appropriato confronto-incontro al fine di delimitare i caratteri degli “immaturi” portati in scena. Tale simbiosi ha fatto in modo che ciascuno di loro fosse distinguibile, contornato da precipue peculiarità, interessante per lo spettatore, pezzettino del mosaico generale.
Non solo: la sceneggiatura, scritta dallo stesso Genovese (che ha redatto anche il soggetto insieme a Marco Alessi e Fabrizio Cestaro), appare coerente, dotata di giusti tempi e modi e si pone come virtuoso collante per armonizzare le gesta dei performer. La stessa si fa più avvincente rispetto al primo episodio, non solo non fa perdere il filo narrativo, ma lo rende saporito e stimolante con un ritmo che sa prendersi i suoi tempi fra comicità e momenti più riflessivi.
Il regista dimostra attenzione anche per le “piccole cose”, sa portare il livello patemico di chi guarda a un'ebollizione che rimane tiepida senza che le emozioni si dirigano verso un surriscaldamento esagerato per il genere sia nel registro meramente comico che in quello più serioso. Insomma si bilancia con buon polso fra le due componenti carezzando il plot con istanti che virano alla delicatezza dei sentimenti con un certo gusto.
Genovese d'altronde non è l'ultimo arrivato; dopo aver ben figurato come regista pubblicitario (ambito in cui si è guadagnato diversi premi), ha diretto anni orsono quel “Nessun messaggio in segreteria”, il quale, quantunque poco considerato, restituiva la purezza dei sentimenti nelle vicissitudini della gente comune. Un film a suo modo avatiano quello, nella misura in cui Genovese non può competere con Pupi Avati per talento e capacità di penetrazione nel cuore umano.
E, last but not least, le locations, l'isola greca di Paros, scelta dalla produzione dopo vari appostamenti in luoghi di villeggiatura. Paesaggi mozzafiato, spiagge poco battute e un milieu a misura d'uomo (l'isola anche nella realtà non è di grandi dimensioni e vi si accede non facilmente) valorizzano da un punto di vista estetico le peripezie dei quarantenni post-diploma. E la meta vacanziera contribuisce non poco a far entrare lo spettatore nelle vicende; “Immaturi – il viaggio” gode di quell'aspetto on the road di cui il primo di cui il primo non era irrorato.
I componenti del cast incarnano i loro personaggi con il giusto approccio, non vi sono sostanziali novità rispetto al primo episodio, i loro modi di fare e di essere vengono riproposti ma con una marcia in più. Due vincenti novità sono il maggiore peso drammaturgico di Paolo Kessisoglu e di Anita Caprioli, i cui ruoli in “Immaturi” arrivano dopo gli altri in ordine temporale e di rilevanza. Il primo viene da una relazione andata a male, la seconda si ritaglia un posto tutto suo nella gestione di complicazioni di salute. Entrambi passeranno qui molto tempo insieme eclissandosi un po' dal resto del gruppo. Altro elemento nuovo è costituito dalla presenza di Lucia Ocone in qualità di compagna di Luca Bizzarri; per il resto “niente di nuovo sul fronte occidentale” per Raoul Bova, Barbara Bobulova, Ambra Angiolini, Ricky Memphis, Luisa Ranieri, Maurizio Mattioli, Giovanna Ralli e Alessandro Tiberi. Molti di loro a livello curriculare sono già molto avvezzi a far ridere, alcuni di loro posseggono anche un buon registro drammatico, che però in questo caso hanno dovuto tenere a briglie serrate.
Resta da chiedersi, citando una pellicola di Giovanni Veronesi (che tra l'altro condivide con questa alcuni retrogusti), “Che ne sarà di noi”. Solo il tempo dirà se la saga (ormai infatti di saga di deve parlare) di “Immaturi” beneficerà di lunga vita. Per ora occorre limitarsi a considerare che in Italia è possibile fare film comici di più che discreta fattura conditi da slanci riflessivi leggeri ma non per questo posticci e retorici.