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lunedì 22 luglio 2013
LE ORME - IL QUADRO
LE ORME - IL QUADRO
Essere fan di un gruppo significa conoscere anche le canzoni così dette "minori", che poi tanto "minori" non sono. Questa "Il quadro" di certo non viene annoverata da critica e pubblico come i must de Le orme; si insiste sempre sui giustissiamente grandiosi primi capitolo progressive rock, al contempo ci si dimentica che un gruppo del genere, che fino a qualche anno fa si poggiava sul cantante Aldo Tagliapietra (un poeta più che un semplice cantante), riesce a far emozionare, piangere anche con le canzoni più racconte, quelle in fondo al cd, quelle meno esplosive e più "timide". A me il testo de "Il quadro" ha sempre fatto sognare, pensare, piangere talvolta; mi cala nella realtà parigina, sarà per quella intro scintillante e delicata. Parla di rispetto per gli artisti, per la povera gente e poi quell'atmosfera meravigliosa, indescrivibile. Mi parla della magia del viaggio come antidoto, anestetico al mal di vita, ricerca di crescita personale oltre al divertimento. Insomma "Il quadro" mi parla della vita, di come qualche volta un fugace incontro possa donare molto più animo di conoscenza più prolungate. Sottolineo che l'album de Le orme "Storia o leggenda" io lo equiparo per amore personale ai classici prog dei primi anni di carriera. L'avrò ascoltato, non esagero, decine e decine di volte e ogni volta vengo solcato da profondi brividi.