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martedì 23 luglio 2013

OMOFOBIA: MATERIA DA CODICE PENALE?

La pensino come vogliono, ma io credo che i grandi cambiamenti culturali debbano per forza passare prima da una normativa forte, incisiva, a
chiare lettere, semplice da capire anche dagli ultimi anfratti della popolazione. Ricchi, poveri, intelligenti o ignoranti, bianchi e neri debbono convincersi che l'omofobia è un'aberrazione culturale, un convincimento contro cui lottare fino all'ultima stilla di forza.
Per questo auspico una legge lampante che aiuti a cambiare i convincimenti di alcuni ancora persuasi che l'amore fra due individui dello stesso sesso sia vergognoso.

W la libertà di amare, sognare, progettare e fare l'amore.


Sono più importanti i temi etici o quelli legati all'economia del Paese? Ovvero: in questo momento così delicato, il governo deve favorire ogni azione possibile per uscire dalla crisi o accelerare la discussione sul decreto legge contro l'omofobia? Non ha dubbi Renato Brunetta (Pdl): «Pronti a discutere di omofobia, ma ora non serve mettere in campo temi divisivi, che possono distrarre da quelli legati all'economia». 

 Non sono dello stesso parere i parlamentari del Pd che spingono sull'acceleratore, come ribadisce Stefano Speranza: «Riteniamo non rinviabile una legge che punisce le violenze e le discriminazioni», mentre il ministro Dario Franceschini, solleva un'altra questione e precisa: «Contrastare l'omofobia non c'entra nulla con i temi etici, riguarda il codice penale e l'introduzione di norme non più rinviabili». In molti temono che la diversità di vedute, possa essere il pretesto per far cadere il governo, come spiega su Twitter Mara Carfagna (Pdl): «Sono a favore di una legge che riconosca i diritti delle coppie omosessuali ma non vorrei che i temi etici servano ad una minoranza per scardinare la maggioranza».
Le fa eco il sottosegretario Michaela Biancofiore: «Il governo è nato per frenare la recessione e far ripartire l'economia, puntare su questioni etiche non è intelligente». Va oltre Gian Luigi Gigli, Scelta Civica: «Evitiamo imboscate sul tema ambiguo e marginale dell'omofobia, dobbiamo unirci per agganciare la ripresa, non dividerci su questioni etiche».
Il dibattito è aperto sulla possibilità o meno di una moratoria sulle questioni etiche, ma non sulla volontà di approvare la legge, come spiega Gasparri (Pdl): «È necessario esprimerci su questioni come vita e famiglia, ma è indispensabile rivedere questa legge che, così com'è stata formulata è contro i principi del diritto naturale».
Dopo aver dato parere negativo ai 400 emendamenti, esclude ogni moratoria il relatore del ddl Antonio Leone (Pdl): «Abbiamo scritto un emendamento di sintesi che rappresenta l'accordo politico raggiunto. Il punto d'arrivo è il 26 luglio, quando il provvedimento andrà in aula». 

Fonte: www.affaritaliani.it