Chiudono
i negozi Tacchini e Benetton. Spariscono dalle Gallerie Auchan Santa
Gilla e Marconi e dal centro commerciale Le vele altri due marchi
famosi. La crisi miete altre vittime illustri in un momento drammatico e
senza via d'uscita per il commercio cagliaritano. Il 5 luglio
abbasseranno le saracinesche i punti vendita del brand Sergio
Tacchini e per i sei dipendenti arriva la lettera di licenziamento. Ma
non basta. Dodici dei ventiquattro dipendenti dei negozi Benetton
gestiti dalla famiglia Anni sono stati licenziati e i punti vendita
hanno iniziato una svendita totale a prezzi di realizzo per svuotare i
locali mentre la casa madre ha interrotto le forniture.
"È un momento
drammatico - dice Davide Marcello, presidente della Fismo confesercenti
della provincia di
Cagliari - nessuno si assume la responsabilità di
quanto accade e non si vedono provvedimenti che possano indicare segnali
di ripresa. Nel frattempo arrivano in città Globomoda e altri centri
commerciali che rischiano di annientare i pochi sopravvissuti alla crisi
che sono rimasti ancora in piedi. Gli ultimi fatti accaduti in città
sono un segnale che non possiamo trascurare perché a rischio vi sono
migliaia di attività e tantissimi lavoratori che rischiano il
licenziamento".
Sabato 6 luglio partiranno i saldi ufficiali ma in molti
negozi le svendite sono iniziate da tempo. Per la catena Sergio
Tacchini la morte dello storico marchio era stata già decisa da tempo
quando Hembly, la società cinese che aveva acquistato l'azienda nel
2007, aveva deciso di concentrarsi solo sulla direzione commerciale e
sulla gestione del marchio, delocalizzando la produzione in estremo oriente. Un declino senza fine poi sfociato con la chiusura dei punti
vendita presenti in Italia.
In questi ultimi giorni la parola fine è stata decisa anche per
negozi cagliaritani ancora aperti all'Auchan. Per svuotare i locali
negli ultimi giorni sono stati affissi dei cartelli nelle vetrine e
all'interno dei locali che incoraggiavano l'acquisto di capi di
abbigliamento con prezzi da 1 a 15 euro. Fino a stamattina erano
numerosi i clienti in fila per accaparrarsi gli ultimi giubbotti e le
t-shirt rimaste a prezzi stracciati. Si teme che nei prossimi giorni, alla fine dei saldi, altri marchi importanti presenti nelle vie del
commercio e negli ipermercati subiscano la stessa sorte.
Fonte: www.castedduonline.it