Inaugurazione dolceamara per l’oratorio ‘Don Bosco’ dell'Aquila, che è tornatoa
disposizione del capoluogo abruzzese a partire da lunedì 14 ottobre, ma
per metà.
Nella ristrutturazione generale del centro aggregativo per i
giovani, infatti, non è compreso il campo sportivo che è fermo ancora
alla data del sisma del 6 aprile 2009, mentre per la palestra i lavori
devono essere ancora conclusi.
Lo stabile è stato riattivato grazie alla donazione di 2 milioni
650 mila euro, dei quali 2 milioni provenienti dalla raccolta fondi
promossa dal quotidiano Libero, 600 mila da Enel cuore onlus e 50 mila dalla fondazione di Andrea Anselmi, ex allievo dei salesiani morto in un incidente aereo.
“Non abbiamo potuto ancora terminare i lavori alla palestra perché
quando si è svuotato tutto per la ricostruzione si è visto che le
colonne portanti avevano bisogno di un ulteriore rafforzamento - ha
spiegato don Leonardo Mancini, superiore dei Salesiani
per l'Italia centrale - Alcuni fondi, inizialmente indirizzati alla
conclusione dei lavori, sono stati spesi per questo rafforzamento
strutturale”.
Don Mancini ha auspicato di poter vedere recuperato a breve anche
il campo sportivo per il quale, al momento, “i fondi non ci sono - ha
puntualizzato - ma dovranno essere messi in bilancio fra le risorse
interne della circoscrizione religiosa o magari presi da altre
donazioni. Siamo in una fase di progettazione per capire come ripensare
questa struttura. Non sappiamo se rimarrà un campo a 11 o sarà
trasformato in un campo polivalente”.
Anche l'Oratoriana, storica società calcistica del capoluogo, ha
lamentato la mancata conclusione dei lavori degli impianti sportivi,
messi per ora in stand by.
L’inaugurazione ha visto la presenza anche del direttore di Libero, il giornalista Maurizio Belpietro,
che si è detto felice della solidarietà dimostrata dagli italiani: “Un
segnale di vitalità del nostro Paese e della nostra testata che si è
tradotto in una cosa concreta”, ha detto.
In relazione alla ricostruzione dell’Aquila i giornalista ha poi
aggiunto: “Questa città mi sembra l’esempio di tutte le cose che non
vanno in questo Paese. Se per ricostruire, dopo tanto impegno e
disponibilità, ci si mette tutto questo tempo, vuol dire che c’è
qualcosa che non funziona”.
L’augurio che gli aquilani possano riprendere a vivere una vita
normale è stato fatto dal responsabile relazioni esterne territoriali
Enel Massimo Bruno che ha affermato: “Quando è accaduto
il dramma del terremoto ci siamo sentiti colpiti tutti, siamo felici
che di aver realizzato qualcosa di importante”.
"L'oratorio è un pezzo della nostra storia ed è stato il punto di
riferimento tra gli spazi di aggregazione in centro storico - ha
commentato Guido Liris, assessore provinciale alla
Ricostruzione e consigliere comunale - Tutti noi, quando avevamo una
scarsa paghetta, andavamo lì per divertirci. Era ed è un riferimento
sociale e culturale, ma anche di formazione, che ha espresso valori
importanti che hanno costruito emotivamente e psicologicamente tante
generazioni di aquilani".
L’onore del taglio del nastro è andato al vescovo ausiliare dell'arcidiocesi dell'Aquila, monsignor Giovanni D'Ercole, e al vice sindaco dell'Aquila, Roberto Riga,
che ha dichiarato “Oggi è una giornata bellissima: una parte
dell’antico oratorio è stata recuperata. È fondamentale restituire alla
città questi i luoghi formativi e sportivi”.
Il lavori all'intero complesso sono stati realizzati dalla ditta Sitec di Fabrizio Tranquini e dall'impresa Mancini di Massimo Mancini.
Fonte: www.abruzzoweb.it