Un'idea per il guardaroba maschile di quest'inverno? Lo "scaldapene" in lana. Avete capito bene, uno scaldapene! Radmila Kus, sarta croata, ingegnosa conoscitrice delle antiche tradizioni, ha riportato in auge l' uso dello scaldapene (in croato Nakurnjak), facendo così rifiorire anche il proprio portafoglio.
Secoli
addietro, pastori e cavalieri pare usassero indossare “scaldapene”
fatti a mano contro le gelate invernali e a salvaguardia della propria
fertilità .
Pur trattandosi di un indumento
"tradizionale",
Radmila Kus non si aspettava un simile successo, tale da essere
costretta ad assumere delle collaboratrici per riuscire a evadere le
continue commesse. Da non credere, eppure è così!
Dalla
lavorazione artigianale e rigorosamente su misura, gli scaldapene
hanno letteralmente cambiato la vita della sarta croata.
Oggi alla modica cifra di 11 dollari è possibile proteggere dai rigori invernali l'indiscusso oggetto della vanità maschile.
C'è da chiedersi quale sia la molla che ha fatto scattare la scaldapene mania!
Nei secoli passati il rischio di congelamento era all'ordine del giorno e solo pochi nobili facoltosi potevano proteggersi con indumenti pesanti, ma dopo l'avvento dei mutandoni di lana e l’evoluzione stilistica che l'abbigliamento ha subito, ci si chiede come mai un accessorio simile abbia riscosso tanto successo.
Quello che tuttora pare concepibile indosso ai rappresentanti di qualche tribù indigena,
assume connotazioni quasi feticiste se trasposto su popolazioni "civilizzate"; ne portano tracce alcuni atleti "costretti" a indossare
conchiglie paracolpi ma, anche in questo caso l'importanza dell'oggetto è
tutto fuorchè simbolica.
Fonte: it.paperblog.com