C’è chi gioca per vincere e c’è chi gioca per aiutare: è il caso, per
esempio, di chi il 25 novembre, alle 21.30 ha deciso di partecipare al torneo
di poker solidale organizzato da alcuni operatori di gioco in favore
della popolazione sarda colpita dal ciclone Cleopatra. Un’opportunitá
offerta ai giocatori che hanno un conto gioco aperto presso diverse
room virtuali, come ad esempio Scommesseitalia, Candio’s Room, Misha
Poker, Aras77 e Assoassorbet.
Requisito fondamentale per
partecipare: tre euro, niente di più, il
prezzo – grossomodo – di un cappuccino con brioche; l’asso nella manica
dell’iniziativa (giusto per parlare in gergo) è infatti il dilagare a
macchia d’olio delle adesioni: una scommessa tutt’altro che azzardata,
visto che si tratta di battere un percorso già ampiamente collaudato nel
passato prossimo e meno prossimo.
Nel 2009, infatti, in occasione del terremoto in Abruzzo, PokerStars.it aveva
indetto una maratona di solidarietà, proponendo ai propri utenti di
puntare somme che Pokerstars si sarebbe impegnato nientedimeno che a
raddoppiare: un esperimento riuscitissimo, che due settimane fa è stato
ripetuto in favore delle Filippine colpite dal tifone Haiyan. È
interessante notare come l’iniziativa messa a punto a favore della
Sardegna, da una parte si collochi all’interno di un panorama ricco di
proposte, dall’altra se ne discosti adottando modalità alternative.
E' l’accessibilità di una quota di partecipazione particolarmente bassa,
una scelta realistica e allo stesso consapevole di quello che
costituisce il vero punto di forza delle catene solidali: l’effettivo
numero dei partecipanti più che le loro disponibilità economiche. E in
effetti, quando si parla di catene di solidarietà, l’importante è che la
catena sia lunga, non che gli anelli siano d’oro.
Certo, colpisce il delinearsi di progetti di questo tipo all’interno
di un ambiente che, visto dall’esterno, per molti si prospetta come una
fucina di avventurieri e caimani, ma il fatto che la proposta non
rappresenti un unicum quanto un continuum rispetto a
iniziative simile, apre nuove, ottimistiche prospettive. Che sia il caso
di mettersi in discussione e rivedere certi pregiudizi?
Fonte: www.buonenotizie.it