È una pratica talmente barbara che, pur
condizionati dalla nostra innata crudeltà, abbiamo deciso fosse il caso
di abolirla e, dopo proteste, provvedimenti e battaglie di ogni tipo, la
caccia alle foche è stata vietata qualche anno fa dall’Unione Europea, dagli Stati Uniti, e pure da Messico, Russia e Taiwan.
Ma alcuni ancora resistono, e in testa al commercio della pelliccia delle foche troviamo Canada,
Groenlandia e Namibia.
Groenlandia e Namibia.
Ignorando le migliaia di richieste da
parte sia degli animalisti che dei paesi che mantengono ancora oggi un
pizzico di buon senso, rifiutano di ammettere che questo mercato è ormai
da tempo sprofondato in una grave crisi, e calcolando i guadagni,
questi sono talmente bassi e insignificanti che migliaia di animali
potrebbero essere risparmiati senza che l’economia dei tre produttori
vada incontro al fallimento.
Quindi la caccia alle foche continua, è
aperta tutto l’anno; i cacciatori attendono con trepidazione la
primavera, periodo in cui le foche incinte partoriscono tutte nello
stesso luogo.
Basta aspettare che i cuccioli crescano
un po’, e dopo solo tre mesi dalla nascita la loro pelliccia è già
morbida e pregiatissima; è questo il momento in cui comincia l’attacco
al branco, come possiamo vedere in questo TERRIBILE video che vi
consigliamo di NON vedere se siete molto sensibili http://www.youtube.com/watch?v=-w0e0qWoDq8.
Uomini armati di bastoni si lanciano sui
cuccioli colpendoli violentemente sulla testa; ad alcune fracassano il
cranio provocandone la morte quasi immediata, mentre molte sono ancora
vive e lucidissime quando vengono trascinate via sanguinanti per essere
scuoiate.
Alcune indagini avvenute anni fa hanno
dimostrato che la maggior parte delle foche vengono scuoiate ancora vive
dopo essere state picchiate, sopportano quindi una sofferenza e
un’agonia inimmaginabili perché la morte si fa attendere anche troppo
non risparmiando a questi animali nessun dolore.
Quando le pressioni dei paesi contrari a
questa pratica sono diventate sempre più opprimenti, un gruppo di
veterinari ha proposto un miglioramento del metodo di caccia,
definendolo “più umano”, espressione ridicola riferita ad un’azione di
questo genere visto che il senso di “umano” in questo caso è per loro
“azione compassionevole e buona”.
Il metodo consiste nel controllare che il cranio sia stato davvero fracassato prima di procedere con lo scuoiamento.
Ma quando morte, dolore, sofferenze,
mattanza e sterminio sono palpabili ed evidenti, come si può solo
pensare che possa esserci qualcosa di buono e compassionevole?
Le immagini sono talmente crudeli che
fanno rabbrividire soprattutto perché non è qualcosa di necessario, ma
semplicemente superfluo.
Come possiamo sopportare la vista di
tutto quel sangue sparso sul ghiaccio? Cuccioli che cercano di fuggire
terrorizzati e madri disperate prive di ogni mezzo per aiutare le loro
creature.
Azioni come queste sono imperdonabili e
tocca a noi, che abbiamo già fatto un passo avanti con la loro
abolizione, firmare questa PETIZIONE e
dimostrare la nostra vera umanità aiutando la PETA che chiede
disperatamente al Canada di fermare tutto e rinunciare ad un guadagno
ridicolo per salvare la vita di migliaia di foche.
Fonte: www.eticamente.net