L'associazione animalista Oltre la specie parla nel suo opuscolo "Liberazione animale" di "PORNOGRAFIA" allorché la dignità e la libertà di alcuni aninali vengono strumentalizzate dall'uomo per spettacoli che di artistico non hanno un bel niente. E' nota la battaglia che gli animalisti da sempre fanno nei confronti del circo ed è altrettanto nota la difesa dei circensi che perderebbero posti di lavoro in caso di annullamento delle iniziative.
Quello che è accaduto in questi giorni nella trasmissione "Affari tuoi" sulla Rai è affine al discorso e ha previsto la presenza in studio di un gufo reale che, evidentemente contro la sua
volontà, viene posto coattivamente davanti agli occhi pruriginosi del pubblico.
Mi si spieghi dunque quale dignità può avere un essere senziente e dotato di emozioni in un contesto del genere. L'uomo vorrebbe trasformare la realtà in un gigantesco freak show in cui il profitto elimina qualsivoglia rispetto per le forme viventi. Non sembri di primo acchito cosa da poco: il povero gufo diviene a mio avviso simbolo della cupidigia dell'animale uomo (ebbene sì, per la natura non esiste alcuna differenza fra uomo e gufo o fra uomo e moscerino, ecc...). Allora tutto diventa pornografia, volgare manifestazione e messa a nudo, oscena e crudele esplicitazione davanti un utente che ne gode. Come una persona si masturba davanti a un film hard, così lo spettatore della trasmissione in oggetto si sollazza davanti allo "spettacolo". Lo sguardo assoggettante dello spettatore cattura l'animale esibito come merce e lo soggioga al proprio desiderio. La nostra società fortissimamente antropocentrica pertanto utilizza gli animali come oggetti e abitua le nuove generazioni a staccarsi emotivamente dalla sofferenza animale. Così come a tavola diviene normale frapporre un'(assurda) cesura fra quello che era animale e quello che hai nel piatto, così si pensa che un elefante in un circo muoia dalla voglia di far ridere il pubblico PAGANTE, o che una tigre si diverta ad aver paura di bruciarsi nel saltare in un cerchio di fuoco. O appunto che un gufo reale abbia piacere quasi narcististicamente a pavoneggiarsi davanti alla gente.
Qui l'unico narcisista è l'uomo, per il quale spesso il sostantivo "bestia" calza a pennello nel senso peggiore del termine.
"Complimenti" alla Rai che, oltre ad affondare le ingorde mani nelle tasche dei genitori con il canone, perverte i loro figli con "spettacoli" tanto crudeli.
Alessio Bacchetta
L'esibizione di un gufo reale incatenato e "privato delle sue primarie
necessità" durante la trasmissione di Rai Uno ‘Affari tuoi’, condotta da
Flavio Insinna, ha fatto scattare la denuncia della Lav alla Procura
della Repubblica di Roma e al Corpo Forestale dello Stato.
È tornato negli studi di “Affari Tuoi” il gufo reale chiamato Mary. La
presenza dell’animale in studio sembra essere stata apprezzata dai fan
del programma di Rai Uno condotto da Flavio Insinna ma decisamente meno
dalle associazioni animaliste che hanno reagito duramente all’utilizzo
del gufo. La Lav
ha presentato una denuncia alla Procura di Roma chiedendo ai vertici
della Rai di bloccare la partecipazione dell’animale alla trasmissione e
l’apertura di un’inchiesta del Corpo Forestale dello Stato.
In natura il gufo reale passa gran parte della sua vita attorno al suo nido
che può trovarsi nelle biforcazioni dei rami di un albero, una fessura
fra le rocce o in un ramo vicino comunque al tronco; raramente al
terreno. Vive principalmente in foreste situate in terreni rocciosi; più
raramente vive nelle steppe e quasi mai nelle città (ovviamente con
parchi e alberi) dove di giorno riesce a nascondersi nelle crepe dei
muri.
Nello studio televisivo di ‘Affari tuoi’ al Teatro delle Vittorie, Mary
non ha né crepe, né fronde, né rami. Non può né appollaiarsi, né volare,
come amerebbe fare, in alto.
In Italia i gufi reali sono pochi, sparsi un po’
ovunque tranne che in Sardegna; la sua popolazione totale è stimata da
200 a 400 esemplari. I pochi che vivono sulle Alpi nidificano sino al
limite superiore delle foreste, prediligendo un’alternanza di piccole
barre rocciose, boschi e zone aperte. Sa cacciare dalle piane di
fondovalle sino alle praterie alpine, come dimostrato dalla vasta gamma
di prede rinvenibili sui nidi.
Mary no, vive in una voliera e in uno studio televisivo, abbagliata da
riflettori accecanti e con ondate di aria condizionata e vampate di
calore luminoso, a ondate.
Il gufo reale, da tempo cacciato dall’uomo, è oggi una specie protetta. Il suo areale di distribuzione si sta infatti riducendo e i piccoli spesso cadono vittime dei fili dell’alta tensione.
Fonte: www.lifegate.it