BASILICATA COAST TO COAST
Regia: Rocco Papaleo
Cast: Rocco Papaleo, Alessandro Gassman, Paolo Briguglia, Max Gazzè, Giovanna Mezzogiorno, Claudia Potenza, Michela Andreozzi
Anno: 2010
Durata: 105'
Genere: Commedia, Musicale, Road movie
Voto: 6,5
Trama
Quattro
amici di Maratea durante la calda estate lucana decidono di
partecipare al festival nazionale del teatro-canzone di
Scanzano Ionico; sono Nicola (Rocco Papaleo), Franco (Max Gazzè),
Salvatore (Paolo Briguglia), Rocco (Alessandro Gasman). Per giungere
a destinazione devono traversare la Regione da costa a costa e si
imbattono in situazioni bizzarre e grottesche. A documentare la loro
impresa giunge poi Tropea (Giovanna Mezzogiorno), giovane giornalista
di un piccolo network parrocchiale.
Recensione
Rocco Papaleo è un personaggio sui generis che spesso rientra nelle
simpatie della gente per un modo di porsi mai altisonante; così come
mediamente le persone della Lucania, regione per cui non si spendono mai
molte parole ma della quale, coloro che hanno la fortuna di passarvi,
serbano un buon ricordo.
Le premesse personali per questa pellicola potevano essere medio-alte, se si mette sul piatto della bilancia anche il fatto che si parla di musica, di viaggio, di road movie.
Papaleo restituisce un'immagine del Sud scevra per una volta (per fortuna) di quelle pastoie culturali a volte stereotipate avvallate talvolta dalla nostra cinematografia. Laddove il meridione è stato utilizzato
drammaturgicamente da molti registi italiani ma anche a livello internazionale come terra in preda alle mafie e ai disservizi, qui si parla di regionalismo stretto e lo si fa in modo sano e puntuale. Il regista, qui alla sua prima esperienza dietro alla macchina da presa (dopo una carriera fatta di teatro-canzone e di scrittura di sceneggiature per il grande schermo fra cui "Viola bacia di tutti" di Giovanni Veronesi), mostra al pubblico un gruppo di anti-eroi, di persone semplici ciascuno dei quali si porta appresso e dentro un retroterra esperienziale che emerge a piene mani durante il viaggio dal Tirreno (Maratea) fino allo Ionio (Scanzano Ionico). Papaleo tratta gli argomenti di discussione e gli accadimenti con la leggerezza dovuta a un contesto di commedia e non spinge mai l'acceleratore verso un'analisi sociologica del territorio o un approfondimento psicologico dei suoi personaggi. Se da un lato occorre rilevare che ognuno di questi ultimi è provvisto di un carattere e di un'unicità marcati, d'altro canto è corretto asserire che la pellicola è forse troppo superficiale e lo spettatore avrebbe gradito addentrarsi maggiormente nelle sue dinamiche. I dialoghi sono la parte meno riuscita del tutto; è come gli attori parlassero del più e del meno e gli aspetti delle loro vite fossero sfiorati solo per esigenze di sceneggiatura senza mai farsi sostanza preziosa per elevare l'opera. Si prenda ad esempio un film esemplare per intendere un road movie: "Sidewas - in viaggio con Jack". Lì andare a bere il vino per le campagne americane diveniva un pretesto da parte dei due protagonisti (fra cui un grande Paul Giamatti) per discorrere sulla vita, sul rapporto fra loro. E che film quello! Sinceramente in Basilicata coast to coast tutto questo è sacrificato e la cosa spiace perchè sarebbe potuto essere decisamente migliore complessivamente.
Altro punto in cui non si trova particolare conforto è il fatto che non vi sono scene veramente degne di essere ricordate; un film, per essere davvero destinato ad essere rivisto, rivalutato e a trovare un posto preciso nella storia, deve assolutamente poggiarsi su momenti particolari, unici, tutti suoi, momenti che fanno scaturire un'emozione, che sono originali. Insomma: le scene madri, gli highlights. Nel film di Papaleo tutto ciò non si ritrova; non ci si annoia, la storia scorre in modo simpatico e gradevole, ma, anche quando si potrebbe, non si osa. E talvolta si ha l'impressione che una scena sia quasi troncata senza concederle la giusta e finale concretizzazione.
Aspetti positivi comunque ce ne sono: le locations sono molto belle, la terra lucana è delineata in tutta la sua estensione, in tutti i suoi colori, con questi paesaggi inerpicati, montani, coltivati nonostante la loro altura. La fotografia avrebbe però potuto essere più incisiva; fotografato magari da un altro tecnico, il film si sarebbe elevato maggiormente. La gang di attori poi è amalgamata bene: nessuno di loro offre un prova maiuscola, eppure riescono a coalizzarsi bene protesi verso il risultato finale. Che è da ritrovare in una commedia picaresca in un cui gente comune, gente della strada decide di avventurarsi in qualcosa di particolare e per certi versi assurdo e in cui vengono fuori piccolezze-grandezze della vita di ognuno di loro. Papaleo-Gassman-Briguglia-Gazzè-Giovanna Mezzogiorno: promossi.
Le premesse personali per questa pellicola potevano essere medio-alte, se si mette sul piatto della bilancia anche il fatto che si parla di musica, di viaggio, di road movie.
Papaleo restituisce un'immagine del Sud scevra per una volta (per fortuna) di quelle pastoie culturali a volte stereotipate avvallate talvolta dalla nostra cinematografia. Laddove il meridione è stato utilizzato
drammaturgicamente da molti registi italiani ma anche a livello internazionale come terra in preda alle mafie e ai disservizi, qui si parla di regionalismo stretto e lo si fa in modo sano e puntuale. Il regista, qui alla sua prima esperienza dietro alla macchina da presa (dopo una carriera fatta di teatro-canzone e di scrittura di sceneggiature per il grande schermo fra cui "Viola bacia di tutti" di Giovanni Veronesi), mostra al pubblico un gruppo di anti-eroi, di persone semplici ciascuno dei quali si porta appresso e dentro un retroterra esperienziale che emerge a piene mani durante il viaggio dal Tirreno (Maratea) fino allo Ionio (Scanzano Ionico). Papaleo tratta gli argomenti di discussione e gli accadimenti con la leggerezza dovuta a un contesto di commedia e non spinge mai l'acceleratore verso un'analisi sociologica del territorio o un approfondimento psicologico dei suoi personaggi. Se da un lato occorre rilevare che ognuno di questi ultimi è provvisto di un carattere e di un'unicità marcati, d'altro canto è corretto asserire che la pellicola è forse troppo superficiale e lo spettatore avrebbe gradito addentrarsi maggiormente nelle sue dinamiche. I dialoghi sono la parte meno riuscita del tutto; è come gli attori parlassero del più e del meno e gli aspetti delle loro vite fossero sfiorati solo per esigenze di sceneggiatura senza mai farsi sostanza preziosa per elevare l'opera. Si prenda ad esempio un film esemplare per intendere un road movie: "Sidewas - in viaggio con Jack". Lì andare a bere il vino per le campagne americane diveniva un pretesto da parte dei due protagonisti (fra cui un grande Paul Giamatti) per discorrere sulla vita, sul rapporto fra loro. E che film quello! Sinceramente in Basilicata coast to coast tutto questo è sacrificato e la cosa spiace perchè sarebbe potuto essere decisamente migliore complessivamente.
Altro punto in cui non si trova particolare conforto è il fatto che non vi sono scene veramente degne di essere ricordate; un film, per essere davvero destinato ad essere rivisto, rivalutato e a trovare un posto preciso nella storia, deve assolutamente poggiarsi su momenti particolari, unici, tutti suoi, momenti che fanno scaturire un'emozione, che sono originali. Insomma: le scene madri, gli highlights. Nel film di Papaleo tutto ciò non si ritrova; non ci si annoia, la storia scorre in modo simpatico e gradevole, ma, anche quando si potrebbe, non si osa. E talvolta si ha l'impressione che una scena sia quasi troncata senza concederle la giusta e finale concretizzazione.
Aspetti positivi comunque ce ne sono: le locations sono molto belle, la terra lucana è delineata in tutta la sua estensione, in tutti i suoi colori, con questi paesaggi inerpicati, montani, coltivati nonostante la loro altura. La fotografia avrebbe però potuto essere più incisiva; fotografato magari da un altro tecnico, il film si sarebbe elevato maggiormente. La gang di attori poi è amalgamata bene: nessuno di loro offre un prova maiuscola, eppure riescono a coalizzarsi bene protesi verso il risultato finale. Che è da ritrovare in una commedia picaresca in un cui gente comune, gente della strada decide di avventurarsi in qualcosa di particolare e per certi versi assurdo e in cui vengono fuori piccolezze-grandezze della vita di ognuno di loro. Papaleo-Gassman-Briguglia-Gazzè-Giovanna Mezzogiorno: promossi.