Ho spesso pensato a Federico Zampaglione dei Tiromancino come a un sopraffino e sensibile paroliere
in grado di esprimere lo sfavillio delle emozioni umane condensandole
in versi concisi e carezzevoli.
Non conosco approfonditamente la sua
discografia, ma a sufficienza per avere più di una volta pianto
lambito dalla sua voce.
Tra tutte le canzoni che ha cantato
quella che mi rimane più impressa è però
“Un tempo piccolo”, scritta da Franco Califano (e altri due musicisti) e reinterpretata dai Tiromancino più di 15 anni dopo. Da notare che nel video presenzia il povero Angelo Infanti (in ginocchio sui ceci coloro che non se lo ricordano in “Borotalco” di Carlo Verdone).
“Un tempo piccolo”, scritta da Franco Califano (e altri due musicisti) e reinterpretata dai Tiromancino più di 15 anni dopo. Da notare che nel video presenzia il povero Angelo Infanti (in ginocchio sui ceci coloro che non se lo ricordano in “Borotalco” di Carlo Verdone).
Una melodia e un testo suadenti,
semplici, sofferti ma vividi, magici perchè passano agilmente dalla
solitudine da maudit del Califfo alla delicatezza sentimentale di
Zampaglione in una sinergia curiosa e stimolante.
Non so esattamente che cosa i due ci
vogliano narrare, so solo quello che il mio cuore mi narra mentre mi
lascio cullare dalle note.
“Ma non scordai di certo un amore
folle in un tempo piccolo”.
Questo l'estratto del chorus che mi
solletica maggiormente, prescindendo dal fatto che varie parti del pezzo mi
danno i brividi (su tutte “Dipinsi l'anima di tela anonima”,
potenza e raffinatezza ai fiori d'arancio).
Un amore folle...quindi un legame
affettivo impetuoso, capace di travalicare i contorni dell'umana
comprensione...ma in un tempo piccolo...quindi in breve tempo,
circoscritto.
Questo il senso che ho sempre respirato
ed è per questo che la canzone mi si è appiccicata addosso dalla
prima volta che l'ho ascoltata.
Chi infatti può assicurare che l'amore
“in un tempo piccolo”, quello torrenziale che si consuma in un
lasso temporale breve non abbia la stessa dignità di quello
sbrodolato in anni e anni? Forse qualche sfrontato avrebbe l'ardire
di non definirlo nemmeno amore.
Forse non trattasi di amore con la A
maiuscola (inteso come quel complesso rapporto duale fatto di
compartecipazione, sostegno reciproco, progetto di vita). Ma
incontrovertibilmente è amore con la A maiuscola nella poderosa
passione che è in grado di emanare.
E, si badi bene, non sto parlando della
fugace sveltina del rapporto sessuale, magari occasionale, magari
consumato nel cesso di una stazione pidocchiosa.
Parlo di pienezza di sentimento, di
vene gonfie di libidine, di cervello stuprato e sclerotizzato dal
totalizzante impatto di vita che il desiderio di stare con un altro
essere umano induce.
E, parafrasando ancora i Tiromancino,
“Amore impossibile” è la chiave per capire l'intero discorso.
Più l'amore è impossibile, più l'esistenza si fa straripante,
palpitante, ansiogena e, perchè no, degna di essere percorsa.
Non è l'apologia della sconfitta, non
vince chi perde, non vince chi non corona un sogno d'amore.
Ma vince chi, qualsivoglia sia il
risultato dei suoi intenti, percorre questi ultimi con passione e convinzione.
Chiudo esortando ciascuno a scendere in
strada e cercare la propria via. Impossibile o concreta...sempre di via si tratterà.
Diventai grande in un tempo piccolo
mi buttai dal letto per sentirmi libero
vestendomi in fretta per non fare caso
a tutto quello che avrei lasciato
scesi per la strada e mi mischiai al traffico
mi buttai dal letto per sentirmi libero
vestendomi in fretta per non fare caso
a tutto quello che avrei lasciato
scesi per la strada e mi mischiai al traffico