Il deejay che si eleva al ruolo di
divinità, il pubblico unito in un'ecclesia danzante, le quattro mura
di un club a custodire un luogo di culto.
Probabilmente questa visione appare
forzata, ma, se si analizzano con profondità le dinamiche che
scaturiscono nelle movimentate iniziative della night life si scorgeranno
alcuni aspetti accomunabili a quelle che connotano una funzione religiosa.
Laddove quest'ultima, restando nell'ambito del cristianesimo, raduna le anime dei credenti ponendosi come intermediario spirituale fra di esse e Dio, il deejay consente un raggruppamento sociale di persone che si riconoscono in una determinata mentalità. L'altare si tramuta dunque in consolle, i sermoni e gli estratti delle sacre scritture si sostanziano in arie musicali, gesti e rituali di una messa si ripetono nella pista da ballo sotto forme idealmente affini.
alcuni aspetti accomunabili a quelle che connotano una funzione religiosa.
Laddove quest'ultima, restando nell'ambito del cristianesimo, raduna le anime dei credenti ponendosi come intermediario spirituale fra di esse e Dio, il deejay consente un raggruppamento sociale di persone che si riconoscono in una determinata mentalità. L'altare si tramuta dunque in consolle, i sermoni e gli estratti delle sacre scritture si sostanziano in arie musicali, gesti e rituali di una messa si ripetono nella pista da ballo sotto forme idealmente affini.
Non è un mistero che la musica
nell'antichità, in varie epoche storiche, in varie culture, abbia
assunto al ruolo preferenziale di stimolazione sociale, prestandosi a
un ampio ventaglio di usi tra cui perfino quello educativo con i
giovani. Divertimento e aggregazione, ma anche contrappunto di
cerimonie dall'alto valore civico. E vi è di più. Questa costante
percorre trasversalmente non solo il tempo ma anche tutte le forme
religiose stesse, anche quelle che diametralmente opposte e anche
quelle che si sono fatte la guerra l'una contro l'altra. Il che
induce a ritenere che la musica sia depositaria di un'intrinseca
proprietà di influenza sugli uomini, sulle coscienze e, perchè no,
sull'organismo, dato che esorta a muoversi, crea adrenalina, fa
perdere calorie qualora venga abbinata alla danza.
E nella stessa gamma dei vari generi
musicali essa non smentisce le suddette funzioni: che si parli di un
teatro con l'opera, di un rave party illegale, di un concerto heavy metal, «la musica» non cambia. I «fedeli», o meglio i fans di
danno appuntamento per godere in un contesto gruppale qualcosa che fa
loro stare bene. In discoteca il discorso si fa ancora più carnale,
poiché si interagisce in modo fisico, scuotendo le membra insieme a
decine, talvolta anche centinaia di altri danzatori. E il deejay è là, dettando il movimento, scandendo i passi del mantra ballerino e decidendo quale impostazione dare all'evento, per quale marcia optare. E'naturale che la sublimazione di tale carnalità avviene allorchè gli speakers di un locale eruttano certi generi, magari quelli più estremi: elettronica hardcore, hardstyle, trance, ebm. In questi casi si parla anche di senso di appartenenza delle persone intervenute per quegli specifici filoni. Ci si sente parte di qualcosa, ci si riconosce in una filosofia non solo musicale ma anche esistenziale, ci si veste di conseguenza e si mettono in pratica rituali consoni all'ambiente. Colui il quale permette al dancefloor (la pista da ballo) di incendiarsi pertanto si frappone idealmente fra Dio (il concetto astratto di musica) e i credenti (gli appassionati).
E, come i veri sacerdoti alcuni dei quali si ergono
nella scala carrieristica, anche fra i deejay ve ne sono taluni a
spiccare per popolarità rispetto alla rimanente parte della
categoria.
decine, talvolta anche centinaia di altri danzatori. E il deejay è là, dettando il movimento, scandendo i passi del mantra ballerino e decidendo quale impostazione dare all'evento, per quale marcia optare. E'naturale che la sublimazione di tale carnalità avviene allorchè gli speakers di un locale eruttano certi generi, magari quelli più estremi: elettronica hardcore, hardstyle, trance, ebm. In questi casi si parla anche di senso di appartenenza delle persone intervenute per quegli specifici filoni. Ci si sente parte di qualcosa, ci si riconosce in una filosofia non solo musicale ma anche esistenziale, ci si veste di conseguenza e si mettono in pratica rituali consoni all'ambiente. Colui il quale permette al dancefloor (la pista da ballo) di incendiarsi pertanto si frappone idealmente fra Dio (il concetto astratto di musica) e i credenti (gli appassionati).
La discoteca, di primo acchito luogo
scevro di istinto e necessità religiosa, da un punto di vista
antropologico contiene e mantiene più simbolismi religiosi di quanto
sembri. I ragazzi ne ricercano così la loro messa settimanale,
alcuni ne hanno bisogno poiché debbono soddisfare un impulso
naturale di aggregarsi sotto una sola bandiera.
D'altronde c'era già qualcuno che
sosteneva che l'uomo è un animale sociale.