E allora coloro che ti parlano formano una moltitudine
informe eppure eloquente; una massa di gente con cui non entri in
interazione verbale, ma che in qualche modo sfiori, affronti, osservi
e con cui dialoghi.
Sono i passanti che incroci per strada.
E allora ti chiedi
che tipo di vita conduca quella signora dall'aria fredda e rigida, cosa passi nel cranio a quel professionista con il colletto della camicia inamidato e preciso, cosa si dicano con gli occhi quei due ragazzi che sembrano tanto innamorati. E ancora cosa preoccupa quel ragazzo dagli occhi protesi nel vuoto alla ricerca di chissà quali risposte, perchè quell'uomo affronti la giornata con un sorriso tanto pieno e coinvolgente, ti intenerisci nell'ipotizzare lo spessore umano del rapporto fra quel cagnolino e il suo anziano padrone.
che tipo di vita conduca quella signora dall'aria fredda e rigida, cosa passi nel cranio a quel professionista con il colletto della camicia inamidato e preciso, cosa si dicano con gli occhi quei due ragazzi che sembrano tanto innamorati. E ancora cosa preoccupa quel ragazzo dagli occhi protesi nel vuoto alla ricerca di chissà quali risposte, perchè quell'uomo affronti la giornata con un sorriso tanto pieno e coinvolgente, ti intenerisci nell'ipotizzare lo spessore umano del rapporto fra quel cagnolino e il suo anziano padrone.
Queste dinamiche sono tutt'altro che
trascurabili; danno sostanza alle nostre giornate, sono frammenti del
mondo che in un modo o nell'altro concorrono a formare la nostra
personalità, ci mettono anche in discussione perchè ci strappano
una riflessione, un momento di confronto fra noi stessi e una forma
di esistenza che ci intriga, a volte ci emozionano proprio.
Sostanzialmente cerco negli occhi altrui delle storie, forse cerco negli occhi altrui la giustificazione della mia di storia.
Sostanzialmente cerco negli occhi altrui delle storie, forse cerco negli occhi altrui la giustificazione della mia di storia.
Io adoro osservare la gente; d'estate
giro in rigorosi occhiali da sole per poter muovere gli occhi senza
correre il rischio di essere visto. Ma in qualsiasi giorno dell'anno,
mentre cammino, a meno che non sia in una tale fretta da non avere il
tempo materiale di guardarmi attorno, mi diverto a congetturare sulla
vita altrui.
Non è un farsi gli affari degli altri,
bensì una curiosità innata che mi induce a saperne di più delle
persone, a incuriosirmi di tipologie di vita diverse dalla mia.
Adoro
le scelte estreme, ma adoro soprattutto le scelte; adoro chi sceglie e sono
attratto anche da chi compie scelte opposte alla mia. Sorretto da un'umiltà
di cui vado fiero, mi pongo come il bambino vergine alla vita ogni
qual volta qualcuno mi rende gentilmente partecipe del suo percorso.
Quando questo non accade a livello di colloquio, cerco nei volti che
incrocio anche solo per un istante di leggere una verità, un punto
di vista, un cervello.
E'qualcosa di innato che posseggo fin
da piccolo e credo che in questo modo ci devi nascere. E alcuni
esseri umani con cui mi interfaccio mentre cammino mi lasciano un
desiderio fortissimo di conoscerli, capire di più di loro. E non
solo le donne, come potrebbe pensare un bontempone, ma anche uomini e
comunque gente di ogni età, ogni ceto sociale. Costoro mi seducono
per motivi del tutto diversi l'uno dall'altro e di cui non so dare
spiegazione.
Spero di non smarrire mai questa
inclinazione, perchè la disponibilità verso gli altri rappresenta
la disponibilità a mettersi sempre e comunque in discussione.