Nei prossimi giorni il blog si
concentrerà solo ed esclusivamente sul BA film festival, Busto Arsizio
film festival con recensioni, interviste e suggestioni filtrate dalla
mia persona all'interno della kermesse.
Cinema, approfondimento, cultura,
territorio e arte al centro del BAF festival, Busto Arsizio film
festival, iniziato sabato 13 e che si concluderà il 20 aprile con
premiazioni e red carpet. Giunto all'undicesima
edizione, vi è sotteso un progetto legato alla rivalutazione del territorio il cui Comune capofila, Busto Arsizio, collabora in piena sinergia con altri del medio Olona come Gallarate, Legnano, Olgiate Olona e Solbiate Olona. Proprio in questi luoghi vengono dislocate le proiezioni dei film, sebbene poi nella città bustocca si
consumi la maggior parte
degli appuntamenti. Fulcro logistico la centralissima piazza San
Giovanni, in cui l'organizzazione ha istallato una tendostruttura,
divisa in stanze e aree tematiche, dove esponenti del cinema
possono ricevere la stampa e prepararsi agli impegni della
manifestazione. Ricco il carnet delle opportunità, che si declinano
in quattro momenti durante la giornata: si va dalle proiezioni
dedicate alle scuole (secondarie di primo e secondo grado, medie e
superiori in virtù della vecchia denominazione) alla mattina dalle
9. Lunedì 15 si è potuto assistere a «Il rosso e il blu» di
Giuseppe Piccioni e a «L'innocente» di Luchino Visconti; martedì
16 all'ultimo lavoro del Maestro Bernardo Bertolucci «Io e te».
Ieri mattina, mercoledì 16, ha previsto «Il sole dentro» di PaoloBianchini e «Viva la libertà» di Roberto Andò.edizione, vi è sotteso un progetto legato alla rivalutazione del territorio il cui Comune capofila, Busto Arsizio, collabora in piena sinergia con altri del medio Olona come Gallarate, Legnano, Olgiate Olona e Solbiate Olona. Proprio in questi luoghi vengono dislocate le proiezioni dei film, sebbene poi nella città bustocca si
Il coinvolgimento
degli studenti come attivi interlocutori di cinema non rappresenta
certo una novità nell'ambito dei festival, il cui capillare slancio
si configura come ponte mediano fra l'intrattenimento/macelleria
delle grandi sale pop-corn e il talento di molti cineasti che
rischiano seriamente di rimanere in un vergognoso anonimato a causa
della pessima distribuzione. Se infatti non si favorisce nei giovani
una coscienza culturale legata ai film come stentorea forma d'arte,
si rischia non solo di far crescere una nuova generazione di
indolenti lobotomizzati insensibili al cinema intimista e di genere,
ma anche appiattire quanti quel tipo di cinema provano a
rivitalizzarlo con sudore della fronte e disponibilità sentimentale
e operativa.
Il BA non si ferma certo al pomeriggio, maggiormente
incentrato sugli approfondimenti: via libera dunque a documentari,
dibattiti e presenza di alcuni operatori di cinema. Oggetto di
studio, nonché di sollazzo per oggi e sensi, il sempiterno, totale e
brulicante esistenza... Federico Fellini, sottoposto a varie letture
in diversi feedback da parte del festival. Ad esempio il breve
documentario redatto dal direttore artistico del festival stesso
Vittorio Giacci «Caro maestro» il pomeriggio di ieri. In coda
una delizia per gli amanti del cinema verità/denuncia: colui il quale quel
tipo di cinema contribuì a forgiarlo strutturando una base artistica
solida come il cemento armato, Francesco Rosi, rivisto qui con
meravigliosi momenti di sue pellicole e punti di vista sul suo lavoro. Ma BA
significa anche solidarietà e organismi che operano nel sociale,
dunque vi si svolgono gli incontri con le associazioni come lunedì 15
con l'Aubam. Per non parlare della letteratura, pertanto domenica 14
ha avuto luogo lo workshop «Psicologia felliniana» sul volume
«L'inconscio creatore» di Lella Ravasi Bellocchio, presente in
sala. Di rilievo martedì 16 anche l'incontro presentato
dall'istituto «Antonioni» focalizzato su libertà di culto e
diritto di critica; presente in aula il giornalista Vittorio Feltri.
In più attenzione a cortometraggi, presentazione di iniziative varie
e all'arte: nella tendostruttura è aperta per tutta la durata del
festival una mostra di quadri realizzati da Matteo e Giorgio Piccaia,
padre e figlio, entrambi attivi da decenni nel mondo dell'arte e ben
conosciuti a livello nazionale. Saporita peculiarità dell'iniziativa
non solo il rapporto parentale pennellato dall'arte, ma il fatto che
Giorgio riprende di suo pugno il lavoro del padre. Interessante il
partère di ospiti finora: domenica 14 si è visto il noto regista
Paolo Genovese («Immaturi», «La banda dei babbi natale».
Mercoledì 17 la suadente e aggraziata attrice Chiara Conti non si è
sottratta né a foto e domande della stampa né al confronto con il
pubblico dopo la proiezione serale del film che la vede protagonista
«L'innocenza di Clara». Presenza curiosa e stimolante del regista
polacco Radek Wegrzyn, accompagnato dallo sceneggiatore italiano Roberto Gagnor;
entrambi hanno dato via al rispettivo primo appuntamento in
lungometraggio nella pellicola «L'estate in campagna». Occasioni
ghiotte in vari cinema le proiezioni dei vari film in concorso:
lunedì «Tra cinque minuti in scena» di Laura Chiossone e
«Intervista» omaggio a Fellini; martedì «E ora andiamo?» di
Nadine Labaki e «Dimmi che destino avrò di Peter Marcias. Ieri
sera da un parte «L'innocenza di Clara» di Tony D'Angelo,
dall'altra «L'estate in campagna» di Radek Wegrzyn. Quarto momento
della giornata il dopo-festival dalle 23 con varie suggestioni al
«Millenote club» di Busto Arsizio tra dj set, letture e momenti
culturali di varia natura.
Per informazioni: www.baff.it
e gruppo facebook.