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giovedì 18 aprile 2013

B.A. FILM FESTIVAL BUSTO ARSIZIO 13 - 20 APRILE

Nei prossimi giorni il blog si concentrerà solo ed esclusivamente sul BA film festival, Busto Arsizio film festival con recensioni, interviste e suggestioni filtrate dalla mia persona all'interno della kermesse.

Cinema, approfondimento, cultura, territorio e arte al centro del BAF festival, Busto Arsizio film festival, iniziato sabato 13 e che si concluderà il 20 aprile con premiazioni e red carpet. Giunto all'undicesima
edizione, vi è sotteso un progetto legato alla rivalutazione del territorio il cui Comune capofila, Busto Arsizio, collabora in piena sinergia con altri del medio Olona come Gallarate, Legnano, Olgiate Olona e Solbiate Olona. Proprio in questi luoghi vengono dislocate le proiezioni dei film, sebbene poi nella città bustocca si
consumi la maggior parte degli appuntamenti. Fulcro logistico la centralissima piazza San Giovanni, in cui l'organizzazione ha istallato una tendostruttura, divisa in stanze e aree tematiche, dove esponenti del cinema possono ricevere la stampa e prepararsi agli impegni della manifestazione. Ricco il carnet delle opportunità, che si declinano in quattro momenti durante la giornata: si va dalle proiezioni dedicate alle scuole (secondarie di primo e secondo grado, medie e superiori in virtù della vecchia denominazione) alla mattina dalle 9. Lunedì 15 si è potuto assistere a «Il rosso e il blu» di Giuseppe Piccioni e a «L'innocente» di Luchino Visconti; martedì 16 all'ultimo lavoro del Maestro Bernardo Bertolucci «Io e te». Ieri mattina, mercoledì 16, ha previsto «Il sole dentro» di PaoloBianchini e «Viva la libertà» di Roberto Andò.
Il coinvolgimento degli studenti come attivi interlocutori di cinema non rappresenta certo una novità nell'ambito dei festival, il cui capillare slancio si configura come ponte mediano fra l'intrattenimento/macelleria delle grandi sale pop-corn e il talento di molti cineasti che rischiano seriamente di rimanere in un vergognoso anonimato a causa della pessima distribuzione. Se infatti non si favorisce nei giovani una coscienza culturale legata ai film come stentorea forma d'arte, si rischia non solo di far crescere una nuova generazione di indolenti lobotomizzati insensibili al cinema intimista e di genere, ma anche appiattire quanti quel tipo di cinema provano a rivitalizzarlo con sudore della fronte e disponibilità sentimentale e operativa. 
Il BA non si ferma certo al pomeriggio, maggiormente incentrato sugli approfondimenti: via libera dunque a documentari, dibattiti e presenza di alcuni operatori di cinema. Oggetto di studio, nonché di sollazzo per oggi e sensi, il sempiterno, totale e brulicante esistenza... Federico Fellini, sottoposto a varie letture in diversi feedback da parte del festival. Ad esempio il breve documentario redatto dal direttore artistico del festival stesso Vittorio Giacci «Caro maestro» il pomeriggio di ieri. In coda una delizia per gli amanti del cinema verità/denuncia: colui il quale quel tipo di cinema contribuì a forgiarlo strutturando una base artistica solida come il cemento armato, Francesco Rosi, rivisto qui con meravigliosi momenti di sue pellicole e punti di vista sul suo lavoro. Ma BA significa anche solidarietà e organismi che operano nel sociale, dunque vi si svolgono gli incontri con le associazioni come lunedì 15 con l'Aubam. Per non parlare della letteratura, pertanto domenica 14 ha avuto luogo lo workshop «Psicologia felliniana» sul volume «L'inconscio creatore» di Lella Ravasi Bellocchio, presente in sala. Di rilievo martedì 16 anche l'incontro presentato dall'istituto «Antonioni» focalizzato su libertà di culto e diritto di critica; presente in aula il giornalista Vittorio Feltri. In più attenzione a cortometraggi, presentazione di iniziative varie e all'arte: nella tendostruttura è aperta per tutta la durata del festival una mostra di quadri realizzati da Matteo e Giorgio Piccaia, padre e figlio, entrambi attivi da decenni nel mondo dell'arte e ben conosciuti a livello nazionale. Saporita peculiarità dell'iniziativa non solo il rapporto parentale pennellato dall'arte, ma il fatto che Giorgio riprende di suo pugno il lavoro del padre. Interessante il partère di ospiti finora: domenica 14 si è visto il noto regista Paolo GenoveseImmaturi», «La banda dei babbi natale». Mercoledì 17 la suadente e aggraziata attrice Chiara Conti non si è sottratta né a foto e domande della stampa né al confronto con il pubblico dopo la proiezione serale del film che la vede protagonista «L'innocenza di Clara». Presenza curiosa e stimolante del regista polacco Radek Wegrzyn, accompagnato dallo sceneggiatore italiano Roberto Gagnor; entrambi hanno dato via al rispettivo primo appuntamento in lungometraggio nella pellicola «L'estate in campagna». Occasioni ghiotte in vari cinema le proiezioni dei vari film in concorso: lunedì «Tra cinque minuti in scena» di Laura Chiossone e «Intervista» omaggio a Fellini; martedì «E ora andiamo?» di Nadine Labaki e «Dimmi che destino avrò di Peter Marcias. Ieri sera da un parte «L'innocenza di Clara» di Tony D'Angelo, dall'altra «L'estate in campagna» di Radek Wegrzyn. Quarto momento della giornata il dopo-festival dalle 23 con varie suggestioni al «Millenote club» di Busto Arsizio tra dj set, letture e momenti culturali di varia natura. 
Per informazioni: www.baff.it e gruppo facebook.